In agenda: Clean Energy Package, ETS, LULUCF, ESR e Plastic Strategy
Il 2018 ha tutte le caratteristiche per essere un anno decisivo dal punto di vista della politica energetica europea in quanto alcune proposte avanzate dalla Commissione nel novembre 2016, come il Clean Energy Package, si avviano con molta probabilità a diventare “leggi” dell’UE.
Il Clean Energy Package, una volta definito, fissa gli obiettivi energetici dell’Unione al 2030. In particolare, è formato dalla Direttiva sull’efficienza energetica, la Direttiva sulle energie rinnovabili e il Regolamento sulla Governance che stabilisce i modi secondo cui i Paesi devono strutturare le loro strategie energetiche nazionali per i prossimi dieci anni.
Nel corso del 2017, le principali Istituzioni europee, vale a dire Parlamento e Consiglio, hanno speso le proprie energie per trovare la rispettiva posizione negoziale sui diversi dossier da sostenere poi ai triloghi con la Commissione. Alla fine del 2017, questa fase si è conclusa: sia il Parlamento che il Consiglio sono giunti a stabilire la propria posizione su efficienza energetica, energie rinnovabili e Governance; ciò significa con ragionevole certezza che quest’anno vedranno la luce le norme che regolano gli obiettivi energetici dei Paesi UE fino al 2030.
Ci sono poi altre proposte riguardanti l’energia e l’ambiente che devono superare ancora alcuni ostacoli:
- la Riforma dell’Emissions Trading System che regola il periodo post 2020 è stata approvata dal Consiglio il 22 novembre 2017. Ora si attende l’approvazione del Parlamento, che dovrebbe arrivare a breve, in quanto l’approvazione del Consiglio ratificava un accordo preliminare tra la Presidenza Estone e il Parlamento. Su questo tema è importante segnalare che la Cina lancerà quest’anno il proprio sistema ETS che sarà il più grande al mondo, primato che fino ad oggi spettava all’Europa.
- Come abbiamo scritto in Focus Europa: energia e ambiente 20 dicembre, la Commissione, il Consiglio e il Parlamento hanno raggiunto un accodo preliminare sul Regolamento relativo all’uso del suolo, al cambiamento di uso del suolo e alla silvicoltura (LULUCF). Perché l’accordo diventi operativo è ora necessaria l’approvazione formale di Parlamento e Consiglio.
- Per quanto riguarda il Regolamento sulla condivisione degli sforzi (ESR), il 21 dicembre i rappresentanti della presidenza estone e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio al fine di garantire ulteriori riduzioni delle emissioni in settori che non rientrano nel campo di applicazione del sistema di scambio di quote di emissione (ETS) per il periodo 2021-2030. Il Regolamento per diventare definitivo necessità ora dell’approvazione del Consiglio.
L’economia circolare sarà certamente protagonista privilegiata del 2018. Il primo appuntamento è la presentazione da parte della Commissione della tanto attesa Strategia della Plastica.
Si segnala che tutta la normativa europea relativa alle politiche energetiche e ambientali ha l’obiettivo di ridurre del 40% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, come sancito dagli accordi di Parigi.
Da gennaio 2018 l’Unione Europea è presieduta dalla Bulgaria, mentre la seconda parte dell’anno sarà a guida austriaca.