CCS, pacchetto economia circolare, gas fonte “ecologica”
L’impatto che la tecnologia sta avendo e soprattutto potrà avere sui modi di produzione dell’energia e sulla riduzione dei gas ad effetto serra è dirompente. Nelle news di questa settimana trovate la cattura e lo stoccaggio del carbonio, una tecnologia che sta entrando a far parte del mix di strategie disponibili per far fronte alla crescente concentrazione in atmosfera di CO2, principale responsabile del riscaldamento globale. Un’altra tecnologia il cui nome sta proliferando nei circoli energetici di Bruxelles si chiama power-to-gas (P2G) e permette la trasformazione di energia elettrica in gas. In particolare, l’energia elettrica prodotta in eccesso viene trasformata in idrogeno grazie al processo di elettrolisi. A ciò segue il cosiddetto stadio di metanizzazione, nel quale l’idrogeno viene mescolato ad anidride carbonica per la produzione di metano di sintesi. L’anidride carbonica necessaria può derivare da processi industriali, può essere estratta dall’aria, oppure può provenire da impianti a bio-metano.
Di seguito una sintesi delle notizie rilevanti provenienti dall’UE:
- I progetti di carbon capture and storage (CCS) sono entrati per la prima volta nell’elenco dei progetti infrastrutturali della Commissione, in quanto rappresentano un importante strumento per favorire l’integrazione del mercato e il raggiungimento degli obiettivi climatici dei Paesi UE. I progetti di interesse comune (PCI’s) sono ammessi alla ricezione dei finanziamenti europei e possono ottenere permessi accelerati. Una delle lobby del settore, European Zero Emission Technology and Innovation Platform, ha dichiarato che si tratta di «un passo importante per i sistemi CCS in Europa». Nonostante l’elenco dei PCI’s debba ancora essere approvato dal Collegio dei Commissari (il via libera è atteso entro la fine dell’anno), i funzionari UE dicono di non aspettarsi cambiamenti su questo fronte. Uno dei progetti inclusi nella bozza di elenco è quello della compagnia petrolifera norvegese Statoil, che prevede un sito di stoccaggio di CO2 nel Mare del Nord utilizzando gasdotti in disuso. L’obiettivo è quello di capire come trasportare il carbonio catturato dai Paesi limitrofi al sito di stoccaggio. Il progetto esaminerà come spostare le emissioni dell’hub industriale CO2 Teeside situato in Inghilterra (presente anch’esso nella bozza di elenco) e dell’area olandese di Eemshaven. Il Global CCS Institute riporta un’analisi dettagliata di tutti i PCI’s.
- La Commissione, il Parlamento e il Consiglio si sono riuniti mercoledì 25 ottobre per il quarto round di negoziati sul pacchetto economia circolare. Le questioni più spinose all’ordine del giorno includevano i rifiuti marini, i rifiuti alimentari e i regimi di responsabilità estesa del produttore (EPR). Il Parlamento di Bruxelles auspica un dimezzamento dei rifiuti alimentari entro il 2030. Secondo la Commissione e il Consiglio, tuttavia, prima di stabilire obiettivi bisogna individuare un metodo di misurazione dei rifiuti alimentari. Spetta a Simona Bonafé, relatrice del pacchetto economia circolare e deputata del Gruppo Socialisti&Democratici, adoperarsi per la risoluzione di questi nodi. Anche le disposizioni sulla responsabilità estesa del produttore sono più stringenti nel caso del Parlamento, che esorta la Commissione ad adottare linee guida in grado di modulare la tassazione dei produttori che rientrano nel regime EPR per assicurare che tale sistema promuova il riutilizzo e il riciclo dei materiali. Secondo i regimi attuali, per esempio, più pesanti sono gli imballaggi più alta è la tassazione, il che comporta uno svantaggio per i contenitori pesanti ma riutilizzabili. Il prossimo meeting tra le tre Istituzioni, già previsto per il 27 novembre, riguarderà la parte più delicata dei negoziati, ossia gli obiettivi di riciclo e i metodi di calcolo delle percentuali.
- I lobbisti del gas stanno lanciando il loro messaggio climate-friendly sullo sfondo del dibattito sull’abbassamento del costo dell’energia eolica e solare: anche il gas naturale può divenire ecologico. L’industria gasiera ha affermato che il potenziale di tecnologie come il biogas e il power-to-gas ha raggiunto risultati interessanti, e la campagna messa in atto è la risposta alla spinta crescente per l’elettrificazione come modo di tagliare le emissioni dei gas a effetto serra. Lo scopo è mostrare che il gas naturale, il combustibile comunemente ritenuto come il meno inquinante dei fossili, non è solo un ponte verso le tecnologie a zero emissioni, ma una fonte energetica che può supplire all’intermittenza degli impianti solari e fotovoltaici.