Pacchetto mobilità UE, riforma sistema ETS, rapporto Aie sulla digitalizzazione
Settimana ricca e importante in Europa: dalla presentazione del secondo pacchetto mobilità all’accordo preliminare sulla riforma ETS. Come notizia di chiusura un interessantissimo report, tutto da leggere, sulla digitalizzazione dell’energia. Queste le tre notizie di seguito descritte. La settimana però è stata particolarmente interessante anche per una quarta novità che ha al centro il tema del gas: la Commissione ha predisposto un emendamento alla Direttiva gas del 2009 che estende l’applicazione delle regole UE a tutti i gasdotti – esistenti e futuri – da e verso l’UE. Questo significa che le pipeline: non possono essere di proprietà dei produttori di gas; si ha l’obbligo di applicare tariffe non discriminatorie; devono essere messe a disposizione di terzi almeno per il 10% della capacità del trasporto. L’obiettivo è certamente il tanto dibattuto gasdotto Nord Stream 2 progettato da Gazprom. Mossa che la Commissione ha messo in campo, per appianare l’opposizione del Consiglio alla richiesta di quest’ultima di ottenere un mandato per concordare con Mosca una regolazione ad hoc.
Di seguito le altre tre news:
- Mercoledì 8 novembre la Commissione europea ha presentato il secondo pacchetto mobilità che va a completare la strategia per il trasporto sostenibile lanciata da Bruxelles lo scorso maggio. Il Pacchetto contiene, in particolare, gli attesi limiti post-2020 per auto e van e un piano di azione per accelerare e migliorare l’applicazione della direttiva 2014/94/UE sulle infrastrutture per i veicoli alternativi, che potrà contare su finanziamenti per 800 milioni di euro. Altri 200 milioni sono stati destinati alla creazione del polo europeo per le batterie che sarà presentato all’inizio del 2018. Venendo alle emissioni di auto e van, una proposta di regolamento prevede una riduzione del 15% al 2025 e del 30% al 2030 rispetto al 2021, anno base in cui i veicoli passeggeri non potranno emettere più di 95 gr CO2/km e quelli commerciali leggeri 147 gr CO2/km. La Commissione, supportata dall’Agenzia europea per l’ambiente, pubblicherà ogni anno i dati di monitoraggio delle emissioni di CO2 dei veicoli di ciascuna casa produttrice o gruppo automobilistico, che farà da base per la valutazione del rispetto dei limiti. In caso di sforamento, sarà imposta una penalità di 95 € per ogni gr CO2/km eccedente il limite per ciascun veicolo registrato dal costruttore nell’anno in questione. Le case automobilistiche potranno tuttavia beneficiare di limiti meno stringenti qualora eccedano le quote per i veicoli a zero e a basse emissioni (da notare che questi ultimi sono considerati tali al di sotto dei 50 gr CO2/km e tagliano quindi fuori gran parte delle ibride oggi in commercio). «Le proposte che presentiamo oggi fissano le condizioni per consentire alle case automobilistiche europee di guidare la transizione energetica globale anziché inseguirla», ha dichiarato il vice-presidente della Commissione responsabile per l’Unione energetica, Maros Sefcovic, concludendo che «la gara globale per lo sviluppo dell’auto pulita è iniziata ed è irreversibile e l’Europa deve attrezzarsi per guidare questa transizione».
- Dopo più di due anni di trattativa il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo preliminare per la riforma del sistema ETS riguardante il post 2020. «Con questo accordo», ha commentato il Commissario per il clima e l’energia Miguel Arias Cañete «l’Europa torna ad essere leader nella lotta al climate change. Sono particolarmente soddisfatto dell’accordo sullo stringente regime in materia di emissioni e delle misure per rafforzare ulteriormente la Market Stability Reserve». Il testo dovrà ora essere approvato formalmente dal Parlamento e dal Consiglio per poi essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea. Molto positivo il commento del segretario generale di Eurelectric Kristian Ruby: «la riforma», si legge in una nota, «rafforzerà il mercato europeo della CO2 fino al 2030». Ora, prosegue Ruby, «le istituzioni europee devono confermare l’accordo al più presto. Gli investitori europei hanno così la chiarezza necessaria per prendere decisioni più consapevoli sugli investimenti low-carbon. L’accordo», continua Ruby, «manda un segnale chiaro sulla leadership europea in materia di clima, in coincidenza con la conferenza sul clima COP23 in corso a Bonn, e ricostruisce la fiducia nel funzionamento a lungo termine dell‘ETS, in tempo utile prima dell’entrata in funzione della Market Stability Reserve». Eurelectric è particolarmente soddisfatta della decisione di raddoppiare la Riserva di stabilità e di cancellare già dal 2023 i permessi che eccedono i volumi messi all’asta l’anno precedente. «Ci aspettiamo ora che sia implementata una misura di aggiustamento più dinamica nell’ambito del regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia». Infine, l’associazione chiede di aumentare al più presto il fattore lineare di riduzione delle emissioni almeno al 2,4%.
- Il sistema mondiale dell’energia sta diventando sempre più digitale, lo dice un nuovo report pubblicato lunedì 6 novembre dell’International Energy Agency. Dallo studio emerge che più di un miliardo di famiglie e 11 miliardi di apparecchiature intelligenti potranno essere parte della digitalizzazione del sistema energetico entro il 2040. Il report, che ha esaminato l’impatto della tecnologia digitale sulla domanda e sull’approvvigionamento energetico, ha rilevato che gli edifici potrebbero ridurre il loro consumo energetico del 10% utilizzando termostati intelligenti. Inoltre, sempre secondo il report, queste applicazioni consentono agli utenti di gestire la loro esigenza energetica in tempo reale e potrebbero offrire 185 GW di elettricità flessibile ed evitare 270 miliardi di investimenti in nuove infrastrutture.