Riforma CO2, incentivi veicoli green, economia circolare
Il domani sarà green. I temi legati alla sostenibilità ambientale e alle energie pulite stanno monopolizzando il dibattito all’interno delle Istituzioni europee che tendono a produrre regole sempre più stringenti in materia, andando a modellare i modelli di business delle aziende e la direzione strategica dei loro investimenti.
I tre temi caldi della settimana europea sono: riforma del mercato del carbone, incentivi sui veicoli green ed economia circolare applicata alla plastica.
- L’incontro di negoziato tra Commissione, Parlamento e Consiglio UE, di cui avevamo scritto nel numero precedente, sulla riforma del mercato del carbone si è concluso nella notte di giovedì 12 ottobre con un nulla di fatto. Il meeting era destinato a raggiungere un accordo sulle questioni più spinose della riforma: una di queste riguarda la gestione dei fondi per la modernizzazione di impianti industriali e centrali elettriche su cui il Parlamento, vuole fissare un tetto alle emissioni evitando che i finanziamenti finiscano al carbone mentre il Consiglio presenta al suo interno una divisione con i Paesi che dipendono fortemente dal carbone che fanno opposizione. Un altro punto critico riguarda l’Emission Trading System (ETS), in particolare la quantità di emissioni che possono essere cedute in maniera gratuita alle industrie e la quantità di quelle che devono essere messe all’asta. Il rischio di restrizioni troppo severe sulle emissioni è quello di danneggiare l’industria intensiva europea minandone la competitività rispetto a regioni che non hanno limitazioni ambientali così rigide. Alla fine del negoziato un portavoce della presidenza estone ha affermato che «è necessaria un’altra trilaterale per risolvere i problemi in sospeso». Ricordiamo che l’Emission Trading System (ETS) coinvolge 11.000 tra impianti industriali e centrali elettriche, restando il principale mezzo a disposizione delle istituzioni europee per tagliare le emissioni di CO2.
- La Commissione prevede di proporre in data 8 novembre un nuovo sistema per il rilascio di crediti C02 alle aziende del settore automotive tale da incentivare la vendita del maggior numero possibile di veicoli green entro il 2030. Il Commissario per l’energia e l’ambiente Miguel Arias Cañete durante un evento tenutosi mercoledì 10 ottobre a Bruxelles ha dichiarato: «stiamo considerando per la prima volta diverse forme incentivanti» per l’acquisto di auto pulite, garantendo la neutralità tecnologica. I produttori di auto otterranno i crediti per raggiungere i loro obiettivi C02 se venderanno un certo numero di auto green (elettriche, a idrogeno o ibride escludendo quelle alimentate a biocarburanti). Altri incentivi includono un fondo di 800 milioni di euro per aumentare il numero delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche e altre stazioni di ricarica alternativa, oltre a 200 milioni di euro per il triennio 2018-2020 per favorire la ricerca sulle batterie.I tagli alle emissioni C02 di auto e camion sono quelli inseriti nella legislazione in vigore per il periodo 2021-2030. Al settore automotive si chiede un aumento del taglio delle emissioni dal 25 al 35% per le automobili e dal 30 al 40% per i camion. L’industria automobilistica propone un taglio del 20% delle emissioni per le auto ma realisticamente punta a raggiungere un compromesso tra la sua proposta e il target del 35% avanzato dalle associazioni ambientaliste.
- La Commissione richiede come obiettivo da inserire nella nuova strategia 2030 della plastica la riciclabilità di tutti gli imballaggi in commercio. Ad oggi secondo la Plastic Recyclers Europe (PRE) in Europa solo un quarto degli imballaggi in plastica viene riciclato e uno dei punti su cui si dovrebbe spingere è la semplicità del packaging, la quale potrebbe diminuire il costo del riciclaggio e rendere la plastica riciclata più competitiva rispetto a quella grezza.A questo proposito la Commissione sta lavorando al miglioramento delle politiche sul prodotto e a regole più restrittive sull’imballaggio al fine di rendere più facile il riciclaggio: «pensiamo siano troppo deboli e vogliamo renderle più rigorose» ha dichiarato Werner Bosmans, incaricato della strategia plastica presso il dipartimento ambiente della Commissione europea.