Nei negoziati sulla tassonomia Ue è stato raggiunto un accordo che esclude l’atomo dalle fonti sostenibili. Ma manca l’approvazione formale degli Stati membri e del Parlamento di Bruxelles
Numeri e dati sulle emissioni di navi e aerei
Le emissioni derivanti dai trasporti aerei e marittimi internazionali sono cresciute rispettivamente quasi del 130% e del 32% nell’ultimo ventennio. Queste percentuali rappresentano il ritmo di crescita più rapido dell’intero settore trasporti, l’unico nel quale le emissioni sono aumentate dal 1990. Nonostante i miglioramenti nei consumi di carburante, si prevede che nel 2050 le emissioni degli aerei saranno da 7 a 10 volte più alte dei livelli del 1990, e che le emissioni derivanti dal trasporto marittimo aumentino tra il 50% e il 250%.
In vista del vertice ONU per il clima (COP25), il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in cui richiede obiettivi più ambiziosi per la riduzione delle emissioni derivanti da trasporti aerei e marittimi.
Inoltre, il Parlamento ha proposto di includere il settore marittimo nell’Emission Trading System (ETS). Ad oggi, all’interno del quadro normativo internazionale e UE, i proprietari di grandi navi hanno l’obbligo di fornire informazioni riguardo alle emissioni di CO2 e al consumo di carburante delle stesse, ma il settore non è soggetto al sistema ETS.
Infine, l’Unione europea sta lavorando anche con l’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale per implementare una misura basata sul mercato denominata Corsia, tramite la quale le compagnie aeree potrebbero controbilanciare le loro emissioni investendo in progetti ecologici come, ad esempio, piantare alberi.
Tassonomia UE: Francia sconfitta sul nucleare, per ora
Giovedì 5 dicembre il Gruppo dei Verdi ha ottenuto una vittoria durante i negoziati sulla tassonomia UE all’interno del Parlamento. Infatti, l’accordo raggiunto elimina la possibilità per il nucleare di rientrare tra le fonti sostenibili, e quindi in tassonomia, segnando una grande sconfitta per la Francia che si sta spendendo invece per l’obiettivo contrario.
L’accordo introduce il “no harm test” per il rilascio del riconoscimento di sostenibilità e crea tre categorie per gli investimenti sostenibili: green, enabling e transition. Ogni attività per essere considerata sostenibile dovrà rispettare tutti i criteri stabiliti.
L’accordo deve ancora essere formalmente approvato dagli Stati membri dell’UE e dal Parlamento europeo.
Mosca vs Kiev: è battaglia sui prezzi del gas per il 2020
Mercoledì 4 dicembre Vladimir Putin ha dichiarato che Mosca è disposta a continuare i rapporti economici con Kiev, ma i prezzi proposti per il transito di gas verso l’Europa per il 2020 vanno rivisti perché troppo alti. Il commento del presidente russo arriva dopo le esternazioni del CEO di Gazprom Alexei Miller, il quale aveva sostenuto la stessa cosa una settimana prima. Il contratto in essere tra Mosca e Kiev scade a fine anno ed è ora in fase di negoziazione.
Yuriy Vitrenko, direttore esecutivo della società energetica statale ucraina Naftogaz, ha ribadito che le tariffe oggetto di contesa sono state calcolate utilizzando una metodologia europea standardizzata e perciò non possono essere contestate.
La tariffa proposta da Ucraina e Ue per il transito di 60 miliardi di metri cubi di gas è di 2,67 dollari per 1.000 metri cubi attraverso 100 km di territorio ucraino senza IVA.
I due Paesi si incontreranno in dicembre per definire la trattativa.