Pubblicata dalla Commissione Ue la lista aggiornata dei Progetti di Interesse Comune (PCI) per l’energia. Malgrado l’elettricità e le reti intelligenti contino per il 70% dei PCI, la meno inquinante tra le fonti fossili continuerà a giocare un ruolo di primo piano
Commissione UE: attesa l’audizione del nuovo Commissario ai Trasporti
La Commissione JURI del Parlamento europeo ha ritenuto non idonea la candidatura della romena Rovana Plumb a Commissario per i Trasporti in quanto non avrebbe saputo giustificare un prestito da un milione di euro che in precedenza non dichiarato. La Presidente designata Ursula von der Leyen, nonostante avesse la possibilità di far partecipare la Plumb alle audizioni, ha deciso di far decadere la nomina. La nuova Commissaria designata ai Trasporti è la deputata romena Adina-Ioana Vălean (PPE) che verrà ascoltata in audizione dal Parlamento europeo giovedì 14 novembre.
Salvo sorprese, la Conferenza dei presidenti di Commissione dovrebbe chiudere le audizioni nella giornata di giovedì 21 novembre.
La votazione (per appello nominale) per approvare la nuova Commissione UE si svolgerà il 27 novembre a Strasburgo. Una volta eletta dal Parlamento, la Commissione sarà formalmente nominata dal Consiglio europeo, che delibera a maggioranza qualificata.
La Commissione ENVI spinge per la carbon neutrality al 2050
Mercoledì 6 novembre, in vista della COP25 che si terrà in dicembre a Madrid, la Commissione ENVI del Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che invita la Commissione UE a presentare in tempi brevi alla Convenzione sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite la Strategia di lungo periodo per raggiungere la carbon neutrality entro il 2050.
I deputati chiedono urgentemente a tutti i Paesi dell’UE di eliminare gradualmente i sussidi diretti e indiretti ai combustibili fossili entro il 2020 e alla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) di porre fine al finanziamento di progetti che prevedono l’uso di combustibili fossili, ad eccezione del gas qualora usato in combinazione con fonti rinnovabili.
Nella risoluzione i deputati hanno sottolineato la necessità di innalzare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra dal 40 al 55% entro il 2030. Inoltre, hanno chiesto che i Paesi membri includano nei National Contributions Plans (NDCs) gli obiettivi sulle emissioni del trasporto marittimo e aereo che ad oggi risultano insufficienti. Su questo punto, è utile ricordare che giovedì 7 novembre una coalizione composta da Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Svezia ha esortato la prossima Commissione europea a proporre nuove misure volte a compensare le emissioni di CO2 del trasporto aereo.
Infine, i deputati hanno chiesto ai Paesi membri di raddoppiare i finanziamenti al Green Climate Fund con l’obiettivo di rispettare gli impegni internazionali e raggiungere l’obiettivo di 100 miliardi di dollari l’anno a partire dal 2020.
Nuova lista PCI: 70% su elettricità e smart grid, 21% sul gas. Gli ambientalisti protestano
Giovedì 31 ottobre, la Commissione UE ha pubblicato la lista aggiornata dei Progetti di Interesse Comune (PCI) per l’energia.
L’elettricità e le reti intelligenti rappresentano il 70% dei PCI, mentre il gas si ferma al 21%. La Commissione UE ha sottolineato che i progetti che prevedono l’utilizzo di gas sono diminuiti del 40%, tuttavia il gas rimane una risorsa fondamentale per gestire la transizione ecologica.
In particolare, i progetti relativi al gas comprendono nuovi terminali GNL in Grecia, Cipro e Polonia, nonché due terminali particolarmente controversi a Krk in Croazia e Shannon in Irlanda che prevedono l’importazione di gas prodotto con fracking dagli Usa.
Gli ambientalisti si sono lamentati per il ruolo che la Commissione ha riconosciuto al gas. Colin Roche di Friends of the Earth ha dichiarato alla testata Euractiv che «se la Commissione continua ad investire in gasdotti condannerà l’UE alla dipendenza da combustibili fossili per decenni». Inoltre, gli Stati membri si erano già impegnati nel 2009 a cessare i finanziamenti statali ai combustibili fossili entro il 2025. Tuttavia, uno studio della Commissione europea dimostra che, tra il 2014 e il 2016, gli Stati UE hanno investito 55 miliardi di euro all’anno in progetti che utilizzano combustibili fossili.
Il Parlamento e il Consiglio hanno due mesi per approvare la nuova lista dei PCI.