La nuova Commissione Ue sembra aver messo in secondo piano il tema. I neo commissari Sinkevičius (Ambiente) e Simson (Energia) sono stati ascoltati dal Parlamento di Bruxelles
Le audizioni dei Commissari designati a Energia e Ambiente
- Virginijus Sinkevičius (Ambiente)
Giovedì 3 ottobre, le Commissioni riunite Ambiente (ENVI) e Pesca (PECH) hanno ascoltato in audizione il Commissario designato al portafoglio Ambiente ed Oceani Virginijus Sinkevičius.
Il candidato ha elencato tre priorità per le questioni ambientali: biodiversità, economia circolare e zero inquinamento. Ha sostenuto che per raggiungere gli obiettivi degli Accordi di Parigi è necessaria una cooperazione globale. Ha inoltre proposto di estendere le policy riguardanti l’economia circolare a nuovi settori: tessile, alimentare e information and communication technology.
Per contrastare l’inquinamento, Sinkevičius ha annunciato che si concentrerà principalmente sul contrasto alle sostanze chimiche pericolose: quelle che alterano il sistema endocrino, sul deflusso di sostanze nutritive e sulle microplastiche nell’acqua.
Per quanto concerne la pesca, Sinkevičius ha sostenuto la necessità di continuare ad implementare la politica comunitaria aggiungendo che l’Europa deve continuare ad essere capofila sulla pesca sostenibile.
I deputati hanno sollevato domande sul ruolo delle policy europee per migliorare l’assorbimento della CO2 da parte delle foreste, sull’overpackaging e l’ecodesign, sui piani pluriennali per la pesca e sul futuro del Fondo europeo per gli Affari marittimi e la pesca.
Il video completo dell’audizione è disponibile qui, mentre il punto stampa qui.
- Kadri Simson (Energia)
Giovedì 3 ottobre, la Commissione Energia (ITRE) ha ascoltato in audizione la Commissaria designata al portafoglio Energia Kadri Simson.
La candidata ha affermato il ruolo centrale dell’energia all’interno del Green Deal europeo che dovrà essere presentato dalla nuova Commissione entro i primi 100 giorni di governo. Inoltre, ha rinnovato il suo impegno nel riformare la legislazione UE in materia di energia con l’obiettivo di raggiungere le zero emissioni entro il 2050.
La candidata ha poi sottolineato che entro il 2021 l’UE dovrebbe incrementare l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 almeno al 50% e forse anche al 55% entro il 2030. L’obiettivo, ha affermato Simson, è raggiungibile e non lederebbe la competitività globale dell’Europa.
I deputati hanno sollevano diverse domande su come finanziare la riforma del mix energetico europeo e raggiungere i target climatici; hanno sottolineato l’importanza del Just Transition Fund per supportare la transizione alle energie rinnovabili delle regioni maggiormente dipendenti dal carbone, sottolineando che questa transizione deve garantire energia a prezzi accessibili per tutti i consumatori. Inoltre, durante l’audizione i deputati hanno sollevato questioni sulla sicurezza energetica, l’approvvigionamento di gas, i parchi eolici offshore, la ricerca, l’energia nucleare e la cattura e lo stoccaggio del carbonio.
Il video completo dell’audizione è disponibile qui, mentre il punto stampa qui.
Consiglio UE: le conclusioni sull’economia circolare
Venerdì 4 ottobre il Consiglio UE ha adottato le conclusioni sull’economia circolare.
Il testo, dal titolo Maggiore circolarità – Transizione verso una società sostenibile, invita la Commissione UE a presentare un ambizioso quadro strategico a lungo termine e ad adottare un nuovo piano d’azione per l’economia circolare che preveda azioni mirate.
Il Consiglio, per promuovere la circolarità a livello sistemico, invita la Commissione ad agire sull’intera catena del valore in settori chiave come quello alimentare, tessile, dei trasporti, dell’edilizia e delle demolizioni. Inoltre, il Consiglio sottolinea la necessità di ulteriori misure per quanto riguarda le batterie e le materie plastiche.
Nelle conclusioni il Consiglio sottolinea che i principi della progettazione ecocompatibile hanno contribuito ad aumentare l’efficienza di numerosi prodotti e chiede alla Commissione di ampliare l’ambito di applicazione delle misure di progettazione includendo criteri in materia di efficienza dei materiali quali la durabilità, la riparabilità, la riciclabilità e il contenuto riciclato.
Infine, il testo incoraggia l’uso di strumenti economici quali la tassazione ambientale, le riforme fiscali green e la responsabilità estesa del produttore per promuovere l’economia circolare e modelli di produzione e di consumo più sostenibili, nonché per migliorare la gestione dei rifiuti. Il Consiglio sottolinea che l’aggiudicazione degli appalti relativamente a prodotti e servizi può stimolare i mercati e gli investimenti in economia circolare e sostenibilità.
Consiglio Ue: le conclusioni su ambiente e cambiamenti climatici
Venerdì 4 ottobre, il Consiglio UE ha adottato le conclusioni sugli orientamenti relativi alle politiche dell’UE in materia di ambiente e cambiamenti climatici per il periodo 2021-2030. Nelle conclusioni, il Consiglio invita la Commissione a presentare l‘ottavo programma d’azione per l’ambiente (PAA) entro l’inizio del 2020. Un programma, si legge nel testo, che deve essere ambizioso e mirato. Da oltre 40 anni i PAA forniscono all’UE quadri strategici che producono risultati e garantiscono un’azione prevedibile e coordinata per la politica europea in materia di ambiente e cambiamenti climatici.
Le conclusioni si basano sulla nuova agenda strategica dell’UE, adottata dal Consiglio europeo il 20 giugno 2019, che insiste sull’impellente necessità di costruire un’Europa green, equa, sociale e a impatto climatico zero.
Nel testo, il Consiglio sottolinea che l’ottavo piano dovrà contenere misure ambiziose in materia di biodiversità. Esorta inoltre la Commissione a presentare senza ulteriore indugio una strategia dell’Unione per l’ambiente incentrata sugli interferenti endocrini, sugli effetti combinati delle sostanze chimiche e sulle problematiche legate ai nanomateriali.
La riforma del mercato del gas è ancora lontana
All’interno del report The Future of Gas, redatto dalla testata online Euractiv, si legge che la Commissione europea ha recentemente smesso di parlare di una riforma, molto attesa, delle norme del mercato del gas dell’UE. Infatti, durante la prima riunione in settembre, il nuovo Direttore generale per l’Energia, Ditte Juul-Jørgensen, non ne ha fatto menzione. Allo stesso modo, il tema non è citato nella lettera di missione della neopresidente von der Leyen a Kadri Simons, candidata al portafoglio Energia.
Per ora, ad essere cambiata è la terminologia. Gli osservatori della politica energetica a Bruxelles hanno riferito ad Euractiv che quello che una volta i funzionari dell’UE chiamavano il “pacchetto gas” è stato rinominato “pacchetto di decarbonizzazione del gas”, o semplicemente, “pacchetto di decarbonizzazione”, sottolineando che la loro previsione è che non verrà pubblicato all’inizio del 2020 e che si potrebbe addirittura arrivare al 2021.
Lo scopo principale del pacchetto in arrivo è quello di creare il primo quadro normativo europeo per il gas “green”, vale a dire rinnovabile o decarbonizzato.
Nel settore del gas, molti ritengono che il passaggio dal carbone al gas nella generazione di energia sia stato trascurato nel tentativo di accelerare verso la completa decarbonizzazione del gas. Uno studio di Eurogas nel 2017 asseriva che se nell’ambito della generazione elettrica si fosse passati al solo gas si sarebbe arrivati ad una riduzione del 45% dei gas serra: il 5% in più rispetto al target fissato dall’Unione al 2030. Altri invece sostengono – un po’ frettolosamente – che l’era del gas sia già finita. La candidata al portafoglio Energia della Commissione Kadri Simson, rispondendo alle domande degli eurodeputati sul punto, ha fatto intendere che il gas naturale continuerà ad essere una risorsa a cui attingere nel breve e medio periodo.