“Stiamo andando verso l’inizio del nuovo anno scolastico con sentimenti sia di speranza che di incertezza. Temiamo che i problemi causati dalla pandemia che abbiamo lasciato appena un paio di mesi fa possano ripresentarsi: l’uso delle mascherine, il distanziamento, il tracciamento dei contagi, l’affollamento sui mezzi di trasporto pubblici e, non per ultima, la necessità di ricorrere alle lezioni online e la conseguente privazione della socialità”. Inizia così la lettera che lo scorso 4 agosto il preside Vincenzo Caico, preside del Liceo “Michelangelo Buonarroti” di Monfalcone, in provincia di Gorizia, ha inviato al corpo scolastico e alle famiglie per invitare tutti a vaccinarsi come forma di protezione e tutela reciproca in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico.
Una lettera pacata, scritta con professionalità ma non freddezza che, tuttavia, qualche esagitato ha poco gradito rispondendo con un atto indimidatorio gravissimo, ovvero l’invio in queste ore al preside Caico di una busta contenente la medesima lettera con un proiettile. Un gesto vile e “infame” che riaccende il faro sul mondo scolastico che in questi due anni di pandemia è stato spesso al centro dell’attenzione per le mille difficoltà sopraggiunte ma, soprattutto, per la scarsa attenzione di tutti i governi che hanno provato a gestirne l’emergenza.
“I dati sui contagi ci dicono che sta crescendo la quarta ondata di contagi da coronavirus, stavolta caratterizzata dalla variante B.1.617.2, la cosiddetta variante Delta, che si diffonde molto più rapidamente delle precedenti anche tra i più giovani, e presto potrebbero prendere il sopravvento nuove varianti del virus, magari anche più pericolose”, scrive Caico.
“Abbiamo però a nostra disposizione la possibilità di vaccinarci. I vaccini sono l’arma che ci consente di prevenire la malattia e anticipare il diffondersi dei contagi, anziché rincorrerne le conseguenze, mettendo al sicuro noi stessi e i nostri cari, soprattutto i più fragili che a causa di patologie pregresse non possono vaccinarsi. I vaccini sono lo strumento che nei prossimi mesi potrebbe consentirci di uscire dall’incubo in cui siamo piombati meno di due anni fa e riprendere pieno possesso delle nostre vite”.
“Se nella nostra regione la percentuale di personale scolastico già vaccinato sfiora il 100%, le autorizzazioni da parte delle agenzie del farmaco americana ed europea all’uso dei vaccini anticovid anche per gli adolescenti dai 12 ai 18 anni sono una conquista e un miglioramento della strategia contro la pandemia, perché rappresenta un vantaggio sia per i giovani che per tutti”.
Parole che non sono piaciute al folle che ha pensato bene di compiere un gesto intimidatorio vile sul quale ora la Magistratura avvierà un’indagine. Fra le prime reazioni quella del ministro dell’istruzione Bianchi, che ha chiamato il preside dell’istituto di Monfalcone per esprimere la solidarietà.
Ma anche l’associazione di cui Caico è componente, l’Andis (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici), non ha fatto mancare il supporto. “Siamo di fronte ad un grave e assurdo episodio di intimidazione che testimonia il livello di inciviltà che possono assumere le posizioni antivaccino”, si legge in una nota a firma di Nicola Puttilli, presidente del Consiglio Nazionale Andis.
“L’Andis ha sostenuto l’importanza della massima diffusione della vaccinazione non solo tra il personale scolastico ma anche tra gli studenti, le loro famiglie e tutti coloro che, per le più diverse ragioni, avranno accesso ai locali scolastici. Il deprecabile evento di Monfalcone richiama, ancora una volta, il ruolo della scuola come luogo di elezione dell’educazione alla cittadinanza e al confronto civile e democratico”.
“Il Consiglio nazionale dell’ANDIS, nell’esprimere unanime e forte condanna dell’accaduto, sollecita l’immediato intervento della magistratura al fine di individuare i vili autori del gesto e, nel contempo, chiede al Ministro dell’Istruzione di non lasciare soli e senza strumenti e supporti adeguati i dirigenti scolastici, in un frangente di estrema complessità ed incertezza e non privo di rischi, anche personali”, conclude la nota.