Assegnato alla Commissione Affari Costituzionali del Senato il DdL Quagliarello. Tra le novità, Registro dei think tank e separazione tra soggetti autonomi e dipendenti dai partiti
È stato assegnato alla Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama il Disegno di Legge presentato, all’inizio dello scorso mese di aprile, dal senatore Gaetano Quagliariello (GAL) in ambito di fondazioni e associazioni politiche.
Il testo in questione (cofirmato da esponenti di maggioranza e opposizione, tra cui spiccano Miguel Gotor, Maurizio Gasparri, Carlo Giovanardi e Gabriele Albertini) è composto da 9 articoli, e si pone l’obiettivo di disciplinare la realtà dei think tank politici, introducendo una serie di obblighi di trasparenza utili a distinguere i laboratori di idee e proposte realmente attivi dalle “scatole vuote” al servizio di correnti partitiche o di singoli esponenti politici. Un proposito di chiara rilevanza, se si pensa che attualmente, complice la crisi vissuta dai partiti e l’affermarsi negli ultimi venti anni di leadership carismatiche, in Italia risultano attive circa 60 tra associazioni e fondazioni politiche, talvolta destinatarie di finanziamenti e sussidi di origine poco chiara.
Tra le principali novità introdotte dal DdL Quagliariello figura, in prima luogo, l’istituzione di un Registro nazionale delle fondazioni politiche e delle associazioni politiche, cui dovranno essere comunicati dati fondamentali come i nominativi dei componenti degli organi direttivi, le versioni integrali dello Statuto e dell’Atto costitutivo, il verbale di approvazione del Bilancio annuale e la Relazione del revisore contabile incaricato. Tale Registro sarà consultabile dal sito Internet del Parlamento e suddiviso in due sezioni, a seconda che le fondazioni siano direttamente collegate ai partiti (in questo caso, dovrà essere esplicitata la formazione di riferimento) o culturalmente autonome. Dall’iscrizione al Registro dipenderà inoltre la possibilità per le associazioni di accedere ad agevolazioni fiscali e finanziamenti statali.
Ulteriori elementi da segnalare sono costituiti dall’obbligo di pubblicazione dell’elenco dei soggetti che abbiano finanziato una fondazione su base annuale, dalla razionalizzazione delle agevolazioni fiscali in favore dei sostenitori di associazioni politiche e dalla limitazione dell’accesso a bandi pubblici, a partire dal 2017, esclusivamente ai think tank registrati come indipendenti dalle formazioni politiche.
La discussione del provvedimento non si annuncia semplice, data l’importanza rivestita dalla realtà delle fondazioni politiche, ma una regolamentazione del tema in oggetto appare non più rinviabile.
Articolo di Andrea Spuntarelli