Il Governo apre alle trattative e il Ministro Delrio, conferma. Operazione da 10 miliardi di fatturato
E’ stato raggiunto ieri l’accordo sull’acquisizione di Anas SpA da parte del Gruppo Ferrovie dello Stato, un’operazione fortemente voluta dal Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio ma che aveva subìto una battuta di arresto negli ultimi mesi, a causa delle difficoltà che la prospettata fusione presenta, in particolare, dal punto di vista dell’autonomia finanziaria della nuova maxi-società, su cui mancava l’intesa tra i ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture.
L’anticipazione arriva dal Ministro Delrio, un’operazione che entrerà nel decreto “manovrina”, atteso ormai per dopo Pasqua.
A conferma della complessità dell’operazione, tutt’altro che semplice, sebbene entrambe le società Fs-Anas facciano capo al Mef, erano arrivate in precedenza le parole del sottosegretario ai Trasporti De Caro, il quale – rispondendo a un question time in Commissione alla Camera – non si era voluto sbilanciare sulle prospettive di acquisizione attualmente al vaglio dell’Esecutivo, precisando solo come siano in corso di svolgimento gli opportuni studi di fattibilità.
Quella che fino a poche ore fa sembrava solo un’ipotesi lontana dal programma di Governo si è però trasformata rapidamente in una prospettiva concreta, che potrebbe concludersi già entro la fine di quest’anno, a seguito dell’inserimento della norma all’interno del decreto legge sulla c.d. “manovrina”, già approvata in Consiglio dei Ministri, e il cui testo completo verrà trasmesso per l’esame del Parlamento, presumibilmente dopo Pasqua.
Una fusione che varrebbe la cifra record di circa 10 miliardi di euro di fatturato e che consentirebbe ad un’impresa come Fs, già leader incontrastata del mercato del trasporto ferroviario, di diventare ancora più potente, mentre Anas potrebbe accrescere il proprio valore fino a dieci volte, arrivando a quasi 2 mld di euro rispetto agli attuali 170 milioni.
Lo stesso ad del Gruppo, Renato Mazzoncini, audito l’anno scorso in Commissione Trasporti, aveva parlato, a proposito della acquisizione Anas-Ferrovie, di un “grande progetto” che avrebbe portato alla trasformazione di Fs da azienda ferroviaria a “grande operatore di mobilità”.
Nel nuovo scenario, attraverso l’acquisizione da parte del Gruppo Ferrovie, Anas entrerebbe a far parte delle società controllate da FS, mantenendo la propria autonomia finanziaria, con un contestuale aumento di capitale di Ferrovie, effettuato dallo Stato.
In questo modo, si andrebbero a sommare gli attuali 38 miliardi di Fs con i 2 miliardi di Anas, soluzione che consentirebbe al valore patrimoniale dello Stato di rimanere invariato a 40 miliardi, senza impatti per la finanza pubblica.
Restano ancora aperti i nodi relativi alle future modalità di finanziamento degli investimenti di Anas, qualora questa dovesse uscire dal perimetro della pubblica amministrazione. Si può solo ipotizzare per ora un incremento del prelievo percentuale sulle accise, che già gravano sulla benzina, al posto dei trasferimenti diretti da parte del Mef.
Quanto all’enorme contenzioso che grava su Anas, che vale circa 9 miliardi, sembra, da fonti governative, che i Ministeri guidati da Delrio e Padoan abbiano raggiunto un’intesa anche in merito a un probabile piano di soluzione, in via bonaria, di una parte delle cause pendenti.
D’altra parte, non è certo la prima volta che il Governo cerca di far uscire l’Anas dal perimetro pubblico, per tentare di ridurre il deficit, e portare così nelle casse dello Stato un risparmio stimato di circa 2 miliardi di euro, risparmio che potrebbe compensare in parte la perdita di introiti derivanti dal rinvio della privatizzazione della stessa società Ferrovie dello Stato.