La viceministro Teresa Bellanova (Mise): percorso fondamentale anche per misurare l’effettiva competitività del settore
di LabParlamento
Governare la transizione energetica anche dal punto di vista occupazionale: un impegno già assunto alla Ministeriale Energia del G7 di Kitakyushu del Maggio 2016, nel corso della quale per la prima volta è stata posta l’ipotesi di affrontare il tema dell’occupazione nel settore energetico, nuovamente sottolineato dalla viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, venerdì scorso in apertura dei lavori del primo workshop sul settore energetico, organizzato dal Mise nell’ambito della Presidenza del G7 Energia, previsto a Roma il 9 e 10 aprile.
“È indispensabile – ha detto la viceministro – comprendere e governare gli effetti del passaggio a un regime energetico a bassa intensità di carbonio sul sistema occupazionale, dal duplice punto di vista quantitativo e qualitativo. Ci troviamo infatti a dover valutare l’incremento occupazionale nei nuovi settori, per esempio le rinnovabili, l’efficienza energetica o le reti intelligenti, e dall’altro, la diminuzione nei settori tradizionali, come il termoelettrico alimentato a fonti fossili, o il settore upstream”.
“Siamo consapevoli – ha sottolineato ancora Bellanova – di quanto questo settore sia importante sotto il profilo occupazionale, innanzitutto per la consistenza del numero di addetti ma anche, in prospettiva, per lo sviluppo di nuove competenze e nuovi profili professionali innovativi. È necessario dunque che il quadro della situazione sia chiaro, con dati certi e dettagliati, affinché sia possibile predisporre per tempo strumenti di prevenzione della disoccupazione per quelle figure professionali ritenute in declino e che richiedono una riqualificazione. D’altro canto una metodologia condivisa è utile anche a individuare nuove opportunità lavorative per coloro che sono fuori dal mercato del lavoro”.
Un percorso fondamentale anche per misurare l’effettiva competitività del settore, e l’impatto socio-economico complessivo del processo di de-carbonizzazione.
“In questo quadro – ha concluso – sono convinta che sia essenziale inserire il concetto di uguaglianza di genere nell’ambito della promozione della green economy. Questo ci consente di fare un ragionamento più maturo e più completo non solo su come affrontiamo questa transizione epocale, ma anche in generale su come sostenere l’uguaglianza di genere nei settori occupazionali emergenti legati all’energia. Includere in modo trasversale una visione legata al genere in tutti gli aspetti dello sviluppo e della sostenibilità è un elemento da cui la green economy non può prescindere”.
Le riflessioni emerse nelle diverse sessioni del workshop saranno portate all’attenzione del vertice G7 di Roma dei Ministri dell’Energia e, in seguito, alla riunione Ministeriale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (Aie) del 7-8 novembre a Parigi.
All’incontro hanno partecipato esperti dei Paesi G7 e della Ue, nonché di organismi internazionali di settore quali l’Aie, l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (Irena) e l’Organizzazione Mondiale del Lavoro (Ilo).