La Relazione annuale illustrata oggi alla Camera. Bilancio e prospettive di azione
di LabParlamento
Occorre fare molta attenzione “ai tanti grandi fratelli che governano la Rete”. “Un numero esiguo di aziende, i monopolisti del web, possiede un patrimonio di conoscenza gigantesco” e dispone “di tutti i mezzi per indirizzare la propria influenza verso ciascuno di noi, con la conseguenza che un numero sempre più grande di persone – tendenzialmente l’umanità intera – potrà subire condizionamenti decisivi”.
Questo l’avvertimento lanciato stamane dall’‘Autorità Garante per la protezione dei dati personali, composta da Antonello Soro, Augusta Iannini, Giovanna Bianchi Clerici, Licia Califano, che ha presentato, a Montecitorio, la Relazione sull’attività svolta nel 2016 e sullo stato di attuazione della normativa sulla privacy. Erano presenti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la presidente della Camera, Laura Boldrini.
La Relazione, illustrata dal presidente, Antonello Soro, oltre a tracciare un bilancio, indica le prospettive di azione verso le quali l’Autorità intende muoversi, anche in vista dell’applicazione del nuovo Regolamento Ue a partire dal maggio 2018, con l’obiettivo di assicurare una sempre più efficace protezione dei dati personali, innanzitutto on line, e rispondere alle sfide poste dai nuovi modelli di crescita economica e alle esigenze di tutela sempre più avvertite dalle persone.
Tra i temi affrontati: il crimine informatico e la cybersicurezza; la profilazione on line e i social media; i rischi della Rete e il cyberbullismo; la lotta al terrorismo e la sorveglianza di massa; i Big Data; l’uso delle nuove tecnologie nel mondo del lavoro; la trasparenza della P.A. on line e le garanzie da assicurare ai cittadini; il fisco e la tutela della riservatezza dei contribuenti; il telemarketing; le intercettazioni e la protezione dei dati contenuti negli atti processuali; la tutela dei minori da parte dei media; i diritti dei consumatori; le grandi banche dati pubbliche; il mondo della scuola; il diritto all’oblio; le garanzie per il trasferimento dei dati negli Usa; la sanità.
In particolare, è proseguito il lavoro svolto per assicurare la protezione dei dati on line, a partire dai grandi motori di ricerca e dai social network. Nel 2016 Google ha adempiuto, sulla base del protocollo sottoscritto con il Garante, agli impegni presi per rendere conforme il trattamento dei dati degli utenti alla normativa italiana. A Facebook l’Autorità ha imposto di bloccare i falsi profili (i cosiddetti fake) e di assicurare più trasparenza e controllo agli utenti.
Riguardo alla cybersecurity, l’Autorità ha proseguito l’attività di vigilanza procedendo sia d’ufficio che in seguito a specifiche segnalazioni o comunicazioni relative a violazioni di dati personali (data breach). Nel mondo del lavoro il Garante ha fissato le regole per l’uso delle nuove tecnologie dopo l’introduzione del Jobs Act. E’ proseguito l’impegno per evitare l’invasività del cosiddetto telemarketing selvaggio, un fenomeno che non tende purtroppo a diminuire. Un capitolo importante ha riguardato il rapporto tra privacy e diritto di cronaca, con particolare riguardo alla tutela dei minori.
Alcune cifre: nel 2016 sono stati adottati 561 provvedimenti collegiali. L’Autorità ha fornito riscontro a oltre 4.600 quesiti, reclami e segnalazioni . Sono stati decisi 277 ricorsi, riguardanti soprattutto editori (anche televisivi); banche e società finanziarie; datori di lavoro pubblici e privati; sistemi di informazione creditizia; Pa e concessionari di pubblici servizi. Le violazioni segnalate all’autorità giudiziaria sono state 53, in particolare per mancata adozione di misure minime di sicurezza a protezione dei dati. In aumento il numero delle violazioni amministrative contestate, che nel 2016 sono state 2.339 (con un incremento del 38% rispetto al 2015). Le sanzioni amministrative riscosse ammontano a circa 3 milioni e 300 mila euro. Sono state effettuate 282 ispezioni. Per quanto riguarda l’attività di relazione con il pubblico si è dato riscontro a oltre 24.000 quesiti.
Non meno rilevante e intensa l’attività del Garante a livello internazionale. Particolare importanza ha assunto l’attività connessa alla riforma della disciplina europea in materia di protezione dati.