Rubrica a cura del dott. Ciro Amendola, direttore della Gazzetta Ufficiale, meticoloso burocrate uscito dalla penna del costituzionalista-romanziere Alfonso Celotto, che si è divertito a raccogliere e a spiegare le sigle più astruse della Pubblica Amministrazione.
La burocrazia ama le sigle. Le sigle amano la burocrazia.
Gori. Città della Georgia, calciatore del Cagliari….
Eh no! GORI è anche una sigla della burocrazia.
Gestione Ottimale Risorse Idriche è il nome di una società che gestisce il SII in un ATO della Campania.
Cioè?
Per capire le sigle, dobbiamo rammentare che la Legge n° 36 del 1994 (Legge Galli) ha avviato la riforma dei servizi idrici in Italia con l’obiettivo di realizzare la gestione integrata dell’intero ciclo dell’acqua, prevedendo che tale gestione fosse affidata ad un unico soggetto. Sono stati, altresì, individuati gli Ambiti Territoriali Ottimali (“ATO”) sulla base dei relativi bacini idrografici.
La materia è stata poi aggiornata con il D.Lgs. n. 152 del 2006, secondo cui il Servizio Idrico Integrato (“SII”) è costituito “dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue”. I comuni ricadenti nei confini dell’ATO di riferimento hanno, pertanto, l’obbligo di trasferire la gestione del servizio idrico integrato al soggetto gestore, individuato ai sensi di legge.
Con la Legge regionale n°14 del 1997 il territorio campano è stato suddiviso in 4 ATO.
In particolare l’ATO 3 Sarnese-Vesuviano nel 2002 ha costituito l’Ente d’Ambito quale consorzio obbligatorio di 76 Comuni e ha individuato in GORI S.p.A. il soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato nell’ATO 3.
Semplice come l’acqua!