Dopo mesi di attese, è arrivato con il Consiglio dei Ministri di giovedì 28 gennaio 2016 il rimpasto di Governo, in una fase politica contrassegnata dalla recente approvazione della Riforma Costituzionale in Senato (la penultima delle letture parlamentari del DdL Boschi) e l’imminente esame, anche in questo a caso a Palazzo Madama, del disegno di legge sulle Unioni Civili, origine di non poche discussioni all’interno della maggioranza.
Con le nomine disposte da Palazzo Chigi, l’Esecutivo guidato da Matteo Renzi cresce nella propria composizione, passando da 56 a 64 membri totali. Nel complesso, il rimpasto segna in primo luogo un rafforzamento del ruolo del Nuovo Centrodestra all’interno della compagine governativa, dal momento che la formazione alfaniana ottiene la “promozione” di Enrico Costa da Viceministro della Giustizia a Ministro degli Affari Regionali (carica vacante dalle dimissioni di Maria Carmela Lanzetta nel gennaio 2015) e di Mario Giro da Sottosegretario a Viceministro agli Esteri con delega alla cooperazione, nonché le nomine della senatrice Federica Chiavaroli a Sottosegretaria alla Giustizia, della deputata ex Udc ed ex PD Dorina Bianchi a Sottosegretaria ai Beni Culturali, della senatrice Simona Vicari (finora Sottosegretaria allo Sviluppo economico) a Sottosegretaria alle Infrastrutture e, soprattutto, il rientro nell’Esecutivo in qualità di Sottosegretario al MISE del senatore Antonio Gentile, dimessosi da Sottosegretario alle Infrastrutture nel marzo 2014.
Anche Scelta Civica vede accrescere il proprio peso nell’Esecutivo con il segretario Enrico Zanetti che da Sottosegretario diventa Viceministro dell’Economia e l’arrivo del deputato Antimo Cesaro al MIBACT in qualità di Sottosegretario.
Sul versante del Partito Democratico e degli esponenti politicamente vicini al Presidente del Consiglio, vanno altresì segnalate le indicazioni del deputato (ex DS) Enzo Amendola al Ministero degli Affari esteri nella posizione fino a qualche mese fa ricoperta da Lapo Pistelli, dell’ex sindacalista Teresa Bellanova a Viceministro dello Sviluppo economico e del docente dell’Università Bocconi Tommaso Nannicini, già consigliere economico di Palazzo Chigi, a Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con funzioni, in prospettiva, di coordinamento delle politiche economico-finanziarie dell’Esecutivo. Ulteriore menzione merita la scelta (seppur non ancora ufficiale) del deputato Ivan Scalfarotto come successore al MISE di Carlo Calenda, destinato dal prossimo mese di marzo ad assumere l’incarico di Rappresentante dell’Italia presso l’UE.
Un insieme di nomine che, come già emerso con il recente rinnovo degli Uffici di Presidenza delle Commissioni del Senato, rende ancora più evidente come, da un lato, alcune formazioni politiche poco accreditate dai sondaggi siano diventate fondamentali per la vita del Governo e, dall’altro, sia sempre più chiara la volontà del premier Matteo Renzi di affidare incarichi rilevanti per l’Esecutivo e per il Paese a persone di sua stretta fiducia e conoscenza.