Una ricostruzione di LabParlamento con tutti i numeri del Senato, in attesa dei risultati definitivi
di LabParlamento
Dopo la convocazione della prima seduta del Senato, gli eletti dovranno comunicare a quale Gruppo parlamentare apparterranno. E proprio durante la ormai trascorsa XVII Legislatura, si è messo mano al regolamento del Senato, in particolare per ciò che concerne la formazione dei Gruppi Parlamentari. I Gruppi sono essenziali per la fase delle consultazioni e per l’elezione del Presidente del Senato, entrambi passaggi tipicamente indicativi di una possibile maggioranza di governo e, “avere i numeri per governare” è esattamente ciò che manca sia al Movimento 5 Stelle che alla coalizione di centrodestra. Sarà una battaglia fino all’ultimo Senatore.
Ma approfondiamo. Come già anticipatovi in un articolo dedicato, la soglia minima per costituire un Gruppo è di 10 senatori (eccezion fatta per le minoranze linguistiche). Rimane poi la possibilità di fondere Gruppi, ma non sarà più possibile formarne ex novo, dal momento che i fuoriusciti potranno aderire solo a un raggruppamento già esistente o trasferirsi nel Gruppo misto.
Ma passiamo ai numeri: il Gruppo Parlamentare più consistente è quello dei 5 Stelle che eleggono 112 Senatori (nel documento in allegato sono presenti n°110 nomi perché 2 ulteriori seggi verranno probabilmente attribuiti in Sicilia e Campania con la distribuzione dei c.d. “resti”). Da considerare che tra questi 112 sono presenti anche 3 Senatori eletti , “incandidabili” per il Movimento, ovvero Carlo Martelli, Maurizio Buccarella ed Emanuele Dessì. Confluiranno nel Gruppo Misto? O andranno verso altri schieramenti?
A scalare, Forza Italia assegna 59 seggi (nel documento includiamo i 2 eletti all’estero), la Lega 55, Fratelli d’Italia 16 e Noi con l’Italia, che ha eletto 4 senatori solo grazie all’uninominale (è il caso di Paola Binetti, Antonio De Poli, Gaetano Quagliariello e Antonio Saccone). Alla coalizione vengono però assegnati dal Viminale 135 seggi, 2 in più, frutto dei cosiddetti resti, rispetto al nostro documento.
Tra le fila del PD sono 57 i Senatori eletti, numero all’interno del quale confluiscono anche Emma Bonino (+Europa), Riccardo Nencini (del PSI ed esponente di “Insieme”) e Pier Ferdinando Casini (Civica Popolare), oltre ai 2 di SVP. Questi ultimi durante l’ultima legislatura confluirono nel gruppo per le autonomie. All’interno del documento ricostruito, vengono assegnati al Pd 60 seggi perché si contano anche i due eletti all’estero (Garavini e Giacobbe) e il senatore della Valle D’Aosta che nella precedente legislatura confluì nel gruppo per le autonomie.
Passando a LeU, solo 4 gli eletti verso Palazzo Madama, avendo ottenuto il 3,3% dei voti a livello nazionale, ovvero il leader di LeU Pietro Grasso, Loredana De Petris, Francesco Laforgia e Vasco Errani, i quali probabilmente confluiranno nel gruppo misto.
E proprio rispetto a quest’ultima formazione, bisogna sottolineare che per quanto riguarda la soglia minima, stando all’esito delle elezioni politiche, né Noi con l’Italia né Liberi e Uguali potranno quindi costituire gruppi autonomi.
Sempre in merito al gruppo misto bisogna considerare gli eletti che sono stati espulsi/sospesi dai loro partiti/movimenti, che si sono autosospesi o che non ne condividono più visioni politiche.
Ricapitolando:
- Totale M5S senza i 3 “impresentabili”: 109
- Totale Pd, contando i 2 eletti all’estero, senza Casini, Bonino, Nencini, SVP (2 eletti), Val D’Aosta: 54.
- Totale Lega: 55
- Totale FI: 59 (inclusi i 2 eletti all’estero)
- Totale FDI: 16
- Totale Noi con l’Italia: 4
- Totale LeU: 4
- Vengono infine inseriti nel documento i 2 eletti all’estero con le liste Maie e Usei del Sud America.
- Potrebbero quindi restare senza “casa”: 3 impresentabili M5S, Casini, Bonino e Nencini
- Possibile gruppo per le autonomie: 2 SVP, 2 estero (liste Maie e Usei del Sud America)
- Senatori a vita: 6