Con l’approvazione dello Statuto della Fondazione arrivano anche le nomine politiche: Marco Simoni a capo del progetto
Di Maria Carla Bellomia
Anticipando solo di qualche giorno la formazione del costituendo Governo affidato al prof. Giuseppe Conte, con uno degli ultimi atti dell’esecutivo Gentiloni, prende sempre più forma il progetto dello Human Technopole, il polo tecnologico e centro di ricerca fortemente voluto da Matteo Renzi nelle aree del post Expo 2015 di Milano.
Con l’approvazione, lo scorso 27 Marzo, dello Statuto della Fondazione e la nomina, da parte dell’uscente Presidente del Consiglio, dei vertici a capo del Comitato di Sorveglianza, lo Human Technopole acquisisce infatti una propria personalità – e quindi autonomia – giuridica e si separa dalla guida dell’Istituto italiano di Tecnologia di Genova che ne aveva curato, sotto la supervisione di un Comitato di Coordinamento, il progetto nel corso dell’ultimo anno e mezzo.
Sarà ora il Prof. Marco Simoni, ex consigliere economico di Palazzo Chigi, già individuato nel 2014 come persona di fiducia per seguire i progetti di valorizzazione dell’area, a guidare, insieme ad altri sei nomi di spicco provenienti dal mondo della P. A. e dell’industria, la Fondazione responsabile del nuovo istituto di ricerca.
L’iter costitutivo della Fondazione era iniziato con la Legge di Bilancio del 2017 che, all’art. 1, comma 116, prevedeva l’istituzione di una Fondazione ad hoc, nata per creare una “infrastruttura scientifica e di ricerca, di interesse nazionale, multidisciplinare e integrata nei settori della salute, della genomica, dell’alimentazione e della scienza dei dati e delle decisioni” e a realizzare “il progetto scientifico e di ricerca Human Technopole”.
E’ quindi lo stesso Statuto della Fondazione a delineare, in maniera più precisa e programmatica, rispetto a quanto già enunciato nella legge di Bilancio, quelli che sono gli obiettivi e l’ambito di attività del cd. Technopole, creato per dare “maggiore impulso allo sviluppo delle tecnologie umane e della long life”, anche grazie alla previsione di un incremento degli investimenti pubblici e privati nei settori della ricerca diretta alla prevenzione e alla salute, coerentemente con il Programma nazionale per la ricerca (PNR).
A questo si aggiunge, tra i compiti della Fondazione, anche quello di instaurare e curare i rapporti con omologhi enti e organismi di ricerca, sia in Italia sia all’estero, per il raggiungimento dei propri scopi.
Se il MEF, il MIUR e il Ministero della Salute costituiscono, per Statuto, i membri fondatori del Polo scientifico, con poteri di vigilanza sulla Fondazione, la stessa è aperta alla partecipazione di altri enti pubblici e privati, secondo le regole individuate dalla Fondazione medesima, che disciplina anche le modalità con cui tali soggetti possono partecipare finanziariamente al progetto scientifico.
Per quanto riguarda poi i finanziamenti, la Fondazione può contare, per la realizzazione del progetto, su oltre 114 milioni di euro per il 2018, che si aggiungono ai 10 milioni già stanziati per il 2017 e alle ulteriori risorse previste dalla legge di Stabilità dello scorso anno, erogate sulla base dello stato di avanzamento del progetto e per un arco di tempo che arriva con previsioni fino al 2023.
Con il perfezionamento della nascita della Fondazione, si conclude quindi la fase transitoria del progetto, e ne inizia una nuova più propriamente operativa: dopo la nomina politica, in extremis, dei membri del Consiglio di Sorveglianza, si attende ora l’indicazione dei componenti del Consiglio scientifico di gestione, che vedrà molto probabilmente un’alta partecipazione di esponenti accademici provenienti dal mondo delle Università milanesi.