Defezione dell’ultim’ora tra i deputati. Capigruppo Guerra e Laforgia
di LabParlamento
Sono in tutto 50, e non 51 come annunciato ieri ancora ufficialmente (a causa di una defezione dell’ultim’ora tra i deputati), i parlamentari che hanno dato vita ai nuovi Gruppi del Movimento Democratici e Progressisti. La nuova formazione, composta da 36 membri alla Camera e da 14 al Senato, è frutto della fuoriuscita di molti parlamentari provenienti dal gruppo del Partito Democratico e dalla neonata formazione Sinistra Italiana.
Una situazione, destinata ad avere un peso rilevante nel prosieguo della Legislatura, per gli equilibri tra maggioranza ed opposizione nei lavori parlamentari ma anche rispetto alla tenuta del Governo Gentiloni.
Al Senato il nuovo gruppo “Articolo1 – Movimento democratico e progressista (Mdp)”, guidato da Maria Cecilia Guerra con Federico Fornaro tesoriere, comprende anche: Filippo Bubbico, Felice Casson, Paolo Corsini, Nerina Dirindin, Maria Grazia Gatti, Miguel Gotor, Manuela Granaiola, Doris Lo Moro, Maurizio Migliavacca, Carlo Pegorer, Lucrezia Ricchiuti e Ludovico Sonego.
Tra i membri del Gruppo a Palazzo Madama si segnalano i nomi di Bubbico (già viceministro dell’Interno), Gotor (molto vicino da sempre a Pierluigi Bersani), Casson, Lo Moro, relatrice del provvedimento sullo Ius soli che è tra le priorità dell’Esecutivo. La capogruppo Guerra, ex PD, economista, è membro delle Commissioni 6 Finanze e 14 Politiche Ue.
La nuova componente alla Camera è formata invece da 36 deputati (18 ex Pd e 16 ex Sel). A questi si aggiungono un onorevole proveniente dal gruppo Civici e Innovatori e un altro proveniente dal Misto. Capogruppo è Francesco Laforgia, componente della Commissione Bilancio, scelto all’unanimità. Il vice presidente è l’ex vendoliano Ciccio Ferrara, il tesoriere Danilo Leva.
Ecco il resto dell’elenco: Roberta Agostini, Tea Albini, Pier Luigi Bersani, Luisa Bossa, Angelo Capodicasa, Eleonora Cimbro, Ettore Guglielmo Epifani, Paolo Fontanelli, Filippo Fossati, Delia Murer, Giorgio Piccolo, Michele Ragosta, Roberto Speranza, Nicola Stumpo, Giuseppe Zappulla e Davide Zoggia, già iscritti al gruppo Partito Democratico; Franco Bordo, Alfredo D’Attorre, Donatella Duranti, Claudio Fava, Vincenzo Folino, Carlo Galli, Florian Kronbichler, Giovanna Martelli, Marisa Nicchi, Michele Piras, Stefano Quaranta, Lara Ricciatti, Arcangelo Sannicandro, Arturo Scotto e Filiberto Zaratti, già iscritti al gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà; Aniello Formisano, già iscritto al gruppo Civici e Innovatori; Adriano Zaccagnini, già iscritto al gruppo Misto.
Tra i membri del Gruppo a Montecitorio si segnalano, oltre ai nomi di Bersani, Speranza e Scotto, anche D’Attorre, Epifani (presidente della Commissione X Attività produttive), Stumpo, Ricciatti e Zaratti (ex Sel). Il presidente Laforgia, ex PD pugliese, fa parte della Commissione V Bilancio.
Al momento, quindi, la maggioranza di cui dispone il Governo al Senato è la stessa di prima: Gentiloni può contare infatti su 166 senatori. Qui il gruppo di Mdp è formato da 14 senatori ex Pd che erano già in maggioranza. Il Pd resta con 99 senatori. Le opposizioni arrivano a quota 154 senatori.
La maggioranza su cui conta invece l’Esecutivo alla Camera, almeno sulla carta, si basa su 389 deputati (tra i quali 285 del Pd e 36 di Mdp), contro i 240 delle opposizioni. Con una crescita di 18 deputati rispetto alla fase precedente la scissione del Pd. Anche se il comportamento di Mdp, specie per la parte ex Sel, è tutto da decifrare sui singoli provvedimenti.