Tutti i nodi si sa prima o poi vengono al pettine. In questo caso la pandemia da Covid 19 è il pettine! E i nodi? Secondo uno studio condotto dall’Associazione nazionale divorzisti italiani nel 2020 c’è stato un aumento delle separazioni del 60% rispetto all’anno precedente. Di queste il 40% sono per infedeltà, il 30% per violenza familiare e il 30% altre cause. Resta da capire se il Covid è stato la causa oppure è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Abbiamo chiesto un parere all’avvocato Alessandro Mancori, dello Studio Legale MN, esperto in diritto di famiglia.
Avvocato, il lockdown ha fatto emergere problemi preesistenti all’interno delle famiglie oppure ne è stato la causa?
In generale direi senza dubbio possa esserne stato il Cavallo di Troia, di fatto accelerando l’emersione di problematiche già note, probabilmente covate da tempo anche solo da uno dei due componenti il nucleo familiare e in alcuni casi letteralmente esplose. La claustrofobica permanenza all’interno delle mura domestiche, particolarmente nei mesi di febbraio-marzo-aprile, ha negativamente accentuato talune condotte che, lo ripeto, sarebbero con tutta probabilità emerse nel tempo. In altri casi non vi è dubbio che è stata addirittura ritrovata l’armonia familiare. Ho avuto casi di relazioni in avanzato stato di separazione in cui mi è stato chiesto di sospendere le pratiche avviate.
Possiamo affermare in maniera provocatoria che certi comportamenti dovrebbero e potrebbero essere individuati con anticipo, tramite ad esempio precisi segnali, dai rispettivi partner onde evitare conseguenze drammatiche? Con questo non si vuole giustificare alcuna azione di violenza naturalmente.
Il ricorso alla mediazione familiare è ormai da diversi anni un utile strumento utilizzato e suggerito non solo da noi Avvocati ma a volte imposto dai medesimi Giudici. Non solo si rivela utile per tentare di “salvare” il matrimonio ma il più delle volte è salvifico perché accende la luce sui reali motivi della crisi, disinnescando all’origine la possibilità di una guerra in Tribunale. Le condotte violente, siano esse fisiche o psicologiche, sono state uno dei problemi statisticamente più rilevanti nell’anno pandemico e che più hanno condizionato i rapporti familiari.
Avvocato Mancori la crisi economica può tradursi in crisi di famiglia?
Certamente! Non vi è alcun dubbio che la pandemia ha generato una contrazione delle capacità reddituali dimilioni di lavoratori autonomi (cd Partite Iva) che, per quanto ristorati, hanno sofferto, soffrono e soffriranno ancora a tempo indeterminato questa situazione di incertezza. Padri e madri separati,attivamente o passivamente dipendenti dal frutto del proprio lavoro, non statalizzati, non riescono a pagare né a ricevere gli assegni per il mantenimento dei figli non autosufficienti. Una vera bomba sociale, cui il Governo Centrale ha innegabilmente tentato e sta tentando di porre rimedio. La scelta di sagge politiche economiche per queste categorie nei prossimi anni saranno fondamentali per la ripresa.
Secondo lei la capacità di ritagliarsi dei momenti del tutto personali al di fuori del contesto familiare può essere determinante per scongiurare una crisi?
Non c’è alcun dubbio. Nella mia esperienza professionale ed anche di condizione personale, la creazione di uno spazio ed un tempo per sé può rivestire un ruolo fondamentale per un rafforzamento della vita di coppia, non necessariamente condividendo i medesimi interessi. La coltivazione di hobbies, la pratica sportiva ed anche l’innocente evasione di incontro con amici risulta decisivo a volte per staccare dalla cosiddetta routine familiare e dagli obblighi che innegabilmente la vita di coppia impone, in particolare se allietata dalla presenza di figli.
Il divorzio in alcune situazioni è un’opportunità, un’alternativa, una liberazione, non necessariamente un fallimento. Esistono ancora resistenze o paure nell’affrontare questo passo?
E’ tutte le cose elencate anche se il primo sentimento che mi viene espresso è quello di fallimento. La sofferenza prodotta da un rapporto di coppia che si conclude genera una moltitudine di sentimenti, all’inizio condito anche da azioni sbagliate, sia per chi dà avvio e sia per chi subisce l’altrui decisione. La ripresa dipende moltissimo dall’equilibrio personale dei soggetti interessati e, devo dire, un grande ruolo lo ricoprono spesso gli avvocati che per primi si imbattono nella crisi. Clienti terrorizzati dall’affrontare una separazione devono essere accompagnati da professionisti non improvvisati: a noi il ruolo di depurazione e disinnesco immediato di ogni volontà demolitrice dell’altro, per preservare il minore che in ogni ambito di crisi familiare deve rappresentare la stella polare.