La Camera converte il Decreto dopo aver confermato la fiducia al Governo. Molte le questioni affrontate. Le norme sull’energia
Con 249 sì, 147 no e 3 astenuti la Camera ha convertito in Legge, nella seduta del 23 febbraio, il DL Milleproroghe, su cui il Governo aveva posto la fiducia in vista dell’avvicinarsi della scadenza del Decreto (28 febbraio). Il provvedimento sarà a breve pubblicato in Gazzetta Ufficiale, senza modifiche rispetto alla versione approvata dal Senato.
Oltre alle misure in ambito di Enti locali, trasporti, editoria ed edilizia scolastica, il Decreto Legge (a dir poco eterogeneo per gli ambiti affrontati) introduce delle novità anche nel settore dell’energia.
Il testo varato dal Parlamento, in primo luogo, prolunga dal 1° gennaio 2016 al 1° gennaio 2018 il termine per la riforma degli oneri generali di sistema elettrico per i clienti non domestici.
Il nuovo Milleproroghe estende al 31 giugno 2017 l’obbligo di installare, per favorire la suddivisione delle spese in base ai consumi effettivi, contatori di calore individuali in condomini ed edifici polifunzionali dove ciò sia possibile, e proroga dal 31 dicembre 2016 al 31 dicembre 2017 l’attribuzione di Certificati bianchi ai progetti di efficienza energetica superiori alle 35.000 Tonnellate equivalenti di petrolio per anno, il cui periodo di copertura sia terminato entro il 2014.
Rilevante, altresì, la proroga di 24 mesi per la pubblicazione dei bandi per la concessione del servizio di distribuzione gas nei territori del centro Italia colpiti dai terremoti, in modo da permettere ai Comuni di mettere a punto i piani di ricostruzione delle reti danneggiate dalle scosse sismiche.
Un provvedimento monstre, dunque, sfruttato per conciliare molteplici esigenze e contrassegnato da un esame parlamentare condizionato da dinamiche interne (sollevamento della questione di fiducia sia al Montecitorio che a Palazzo Madama) ed esterne (proteste di piazza) al Palazzo. La speranza per il futuro è quella di assistere in maggior misura a iter legislativi che rispettino sia le necessità del Governo che le prerogative delle Camere.