C’è chi si preoccupa di noi per evitare che abbiamo contatti con altri che possano o che possiamo contagiare. C’è chi si preoccupa di noi che siamo stati destinati a morire in non meno di cinquecento al giorno. C’è chi si preoccupa di noi che non riusciamo più ad acquistare i beni di primaria necessità e quindi si è attivato nel predispone ed inviare aiuti.
C’è chi si preoccupa di noi per farci vaccinare e farlo al più presto ora anche predisponendo delle priorità necessarie ed assolute al fine di salvaguardare le fasce più a rischio. C’è chi si preoccupa di noi perché le varie attività che sono state chiuse sicuramente non potranno mai più riaprire. C’è chi si preoccupa di noi ed ha predisposto l’invio di miliardi al nostro Paese per far fronte alle varie necessità ed incombenze. C’è anche chi si preoccupa di noi per vedere come recuperare soldi, anche da redditi oramai inesistenti o irrealizzabili.
Chi sono tutti questi che si preoccupano di noi? E’ la doppia personalità del nostro apparato statale che si preoccupa di noi. Il nostro Stato ha piena coscienza e consapevolezza che ormai siamo quasi tutti allo stremo delle nostre potenzialità lavorative e di sostentamento. L’Europa si è resa fortemente disponibile ed è intervenuta consapevole che le finanze italiane non erano in grado da sole di affrontare una simile problematica.
E l’Agenzia delle Entrate che ha fatto o che sta facendo? Si è preoccupata di noi ed ha bloccato le sue attività rimandando al domani ogni proprio intervento o pretesa ottenendo, tra l’altro, una sospensione dei termini sulle scadenze del periodo. Si è preoccupata di noi ed ha iniziato ad inviare soldi alle varie attività e partite iva.
Si è anche preoccupata di sé ed ha proposto e predisposto un aumento delle aliquote sulle imposte relativamente alla eliminazione o aumento dell’aliquota unica previste dalla cosiddetta flat tax.
Bisognerebbe sapere se i contribuenti sono considerati in questo periodo dei “poveri” che vanno aiutati, così come sta avvenendo, o restano sempre “evasori incalliti” e quindi bisogna comunque perseguirli per farli pagare e pagare sempre di più.
I dottori commercialisti e gli esperti contabili, cui le aziende ed i privati si sono affidati per ottenere consulenza e piena consapevolezza dei termini delle scadenze dichiarative e dei versamenti, ben sanno e conoscono l’interminabile elenco degli appuntamenti e delle date entro le quali effettuare le elaborazioni e poi comunicare al cliente importi da pagare e scadenze da rispettare.
Un’infinità di adempimenti che ogni mese lasciano poco spazio anche al tempo per un caffè. Il prossimo 20 agosto sono in scadenza i termini per circa 27 versamenti tra imposte e tasse, scadono le dichiarazioni sostitutive e le comunicazioni Intra, scadono una pletora di comunicazioni da parte degli operatori finanziari, all’anagrafe Tributaria, dei dati del mese precedente, dei dati di dettaglio relativi ai canoni TV, comunicazione delle spese sanitarie del primo semestre, le comunicazioni delle cessioni di beni e prestazioni servizi effettuate o ricevute da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato, le comunicazioni delle vendite a distanza di beni, vi sono diversi adempimenti fiscali e le domande da presentare per eventuali rimborsi IVA.
Vi sono poi adempimenti a scadenza il 25 agosto ed altri 2° versamenti con scadenza il 31, data di scadenza anche dell’eventuale ravvedimento operoso dei tributi. Settembre non sarà da meno e così di mese in mese e di anno in anno. Chi non sarà in grado di effettuare i pagamenti alle dovute e previste scadenze sarà un possibile potenziale evasore o un soggetto che, all’esito del periodo triste che abbiamo vissuto, non sarà proprio in grado di pagare? La doppia faccia della medaglia ritorna e credo che bisogni solo sperare che lanciando la moneta in alto cada perpendicolarmente reggendosi sul bordo della sua circonferenza.
Il Governo è intervenuto in più riprese con proroghe e sospensioni ma prima o poi, il tempo è inesorabile, riprenderanno le scadenze e finiranno le sospensioni. Qualcuno sicuramente dovrà dirci cosa fare per quanto si possa singolarmente fare.
Del programma del Governo e di quanto di imminente scaturirà dagli impegni dello stesso non si può che ricordare la istituita rete per l’attuazione del relativo programma.
“La Rete per l’attuazione del programma di Governo, coordinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri- Ufficio del programma di Governo e costituita dai Nuclei per l’attuazione del programma di Governo che ciascun Ministero istituisce all’interno degli Uffici di diretta collaborazione, svolge il compito specifico di lavorare sul recupero dell’arretrato e sulla costante attuazione dei provvedimenti del Governo in carica”.
Sicuramente il lavoro è immane e bisogna solo formulare al Governo i migliori auguri di un proficuo ed intenso lavoro contando almeno su quelle alte professionalità che lo compongono.