Stop a informative privacy contorte, illeggibili e disarticolate. Il cartellino rosso arriva dall’Autorità per la protezione dei dati personali che, nei giorni scorsi, ha dato il via al primo contest ideato per studiare soluzioni che – attraverso l’uso di icone, simboli o altre soluzioni grafiche – aiutino a rendere le informative privacy più semplici, chiare e immediatamente comprensibili. In poche parole, secondo l’Autorità di piazza Venezia, facciano in modo che siano davvero utili e adeguate allo scopo per il quale sono state pensate.
Il Regolamento europeo in materia di dati personali (c.d. GDPR), entrato in vigore nel maggio del 2018 già prevede, in realtà, la possibilità di utilizzare elementi grafici utili a rappresentare le informazioni all’interessato in maniera quanta più corretta e trasparente, così da rendere in modo facilmente visibile, intelligibile e chiaramente leggibile, un quadro d’insieme del trattamento previsto.
Le previsioni europee ammettono soprattutto l’utilizzo di icone per presentare i contenuti dell’informativa in forma sintetica, ma solo “in combinazione” con l’informativa estesa (art. 12, par. 7, Regolamento 2016/679); tali immagini, nelle intenzioni originarie, dovevano essere identiche in tutta l’Unione europea e, per tale scopo, dovevano essere definite dalla Commissione di Bruxelles.
Nelle more che i tecnocrati del Berlaymont predispongano un set grafico, dunque, ci penserà l’Autorità italiana guidata da Pasquale Sanzione che, con un’apposta “call”, ha chiesto a sviluppatori, addetti ai lavori, esperti, avvocati, designer, studenti universitari e a chiunque sia interessato, di inviare un set di simboli capaci di rappresentare la totalità degli elementi che, a norma degli articoli 13 e 14 del Regolamento europeo, devono essere contenuti nell’informativa.
Le informative utilizzate da aziende private, enti pubblici, professionisti, siti web, soprattutto social network, motori di ricerca e piattaforme tech sono molto spesso, infatti, troppo lunghe, complesse e inadeguate a rispondere alla loro funzione essenziale, ovvero quella di informare gli utenti sull’uso che verrà fatto dei loro dati personali e, di conseguenza, di metterli nella condizione di esprimere in maniera libera e consapevole l’eventuale consenso al trattamento.
In attesa di conoscere il vincitore (le proposte dovranno essere inviate entro il prossimo 30 maggio all’indirizzo mail icone@gpdp.it) gli utenti già immaginano di poter finalmente comprendere le lunghe informative che, ogni volta sotto i loro occhi, frettolosamente accettano senza nemmeno leggerle pur di andare avanti nella navigazione web.