A meno di due settimane dalle elezioni europee, il quadro politico italiano è stato scosso, oltre che dalle vicende giudiziarie di alcuni esponenti di FI (Scajola, Dell’Utri, Matacena), anche dalla notizia di un nuovo filone di indagini su presunte tangenti per EXPO 2015, al momento senza il coinvolgimento di esponenti dei partiti. Tuttavia, la prospettiva di una nuova Tangentopoli proprio in occasione di un evento dalla visibilità mondiale come l’EXPO, farebbe diminuire la fiducia dei partner europei e internazionali e la già ridotta capacità dell’Italia di attrarre investimenti e capitali dall’estero.
L’esito elettorale è atteso da tutti come il vero e proprio “giro di boa” della Legislatura 2013-2018: se il PD (al 33,3%, facendo la media degli ultimi sondaggi disponibili) dovesse uscire rafforzato dal voto (alcuni analisti ipotizzano un distacco di 10 punti su M5S ed il “doppio” dei suffragi del partito di Berlusconi), si potrebbero aprire scenari finora inesplorati che, almeno potenzialmente, potrebbero essere in grado di garantire durata quadriennale al Governo Renzi, soprattutto in caso di contestuale buon risultato di NCD (ottimo se superiore al 7%).
Un PD molto forte sarebbe in grado di esercitare un potere deterrente altrettanto forte e capace di allontanare una chiusura anticipata della Legislatura, inducendo tutte le altre forze politiche (con l’eccezione quasi certa del M5S) a prendere parte al dibattito sulle riforme.
A prova di ciò, in Parlamento resteranno congelate almeno fino al 25 maggio le riforme messe in cantiere dal Governo Renzi, in primis quella della Costituzione.