di Irene Storti
L’arte della calzatura pisana, Consorzio Toscana Manifatture, associazione che dal 1981 la promuove in Italia e nel mondo , valorizzando l’artigianalità, l’innovazione e diffondendo il saper fare calzatura .
Circa duecento aziende in attività, il 6% dell’intero settore italiano , con volumi di affari che si aggira ad un miliardo di euro e numero di addetti diretti intorno alle quattromila unità. Micro – piccole aziende che sono come gruppi familiari con una produzione a catena meccanicizzata .
Ci riceve Gianluca Papini , direttore di Consorzio Toscana Manifatture che mi mostra la sede del Consorzio , dove al suo interno si trovano i macchinari ed una vera e propria manovia sperimentale, appositamente riscostruita in piccolo per fare pratica.
Allora produzione e vendite come vanno direttore ?
Situazione difficile . Esportiamo per l’80-85% all’estero, il 2020 è stato traumatico ed il 2021 rischia di esserlo ancora di più : siamo un settore tra i più tartassati , la mano d’opera incide dal 40 al 60% sui costi di produzione , ed essendo la nostra produzione una catena – prosegue Papini – ciascuno ha la propria specializzazione , acquisita in decenni di lavoro , perciò è insostituibile , difficile fare oggi scelte di riduzione del personale che non feriscano e non mettano a rischio la catena produttiva e l’intera azienda stessa domani.
Direttore Il consorzio nonostante ciò guarda positivamente al futuro ?
Nel 2020 abbiamo istituito un tavolo di crisi con Regione Toscana , non solo per tamponare nell’immediato del momento , ma per fare progetti su tematiche che domani . Il nostro motto è “ Per fare strada facciamo squadra , uno per tutti , per il territorio, per le persone “
Quello per la moda ed il design non basta chiamarlo amore ci vogliono talento tecnica, tecnologia , domotica , un sistema per tradurre il guizzo creativo in contenuto digitale o il bozzetto in modello in 3d.
Come lo si insegna tutto ciò ai ragazzi ?
Questo anno , unica in Toscana , è nata la prima classe di indirizzo per tecnico di moda e calzature , presso l’istituto Tecnico Checchi di Fucecchio (Fi). Formiamo gli imprenditori di domani , capaci e preparati , conoscitori non solo di calzatura ma di tutta la filiera produttiva del distretto ( concerie , pelletterie , macchinari, calzaturifici). Un percorso di studi che insegna economia distrettuale , in ambito di economia circolare e sostenibilità , per noi fattori principe da spendere : ricerca dei materiali , progettazione dei componenti della scarpa, che siano i più sostenibili , eco-green , oggi fortemente ricercato dai brand.
Share Grow e Mar- Luk due microprogetti molto interessanti ce ne parli a grandi linee ?
Il primo è un progetto di raccolta digitale di materiale informativo da mettere a disposizione degli associati e più in generale di tutti gli operatori della filiera : video immagini, slide, testi, da veicolare tramite i nostri canali (web-site , news letter , social ) per ottenere maggior visibilità possibile a livello nazionale ed internazionale .
L’altro , il Mar-Luk è dedicato al disegno , quello fatto a mano , un Community painters dove ogni disegnatore disegna dieci paia di sneaker , dal numero 37 al numero 46 su un tema assegnato . Un progetto che va dallo schizzo alla scarpa , aperto a tutti i creativi accessibile tramite Instagram.
E Gianluca Papini mi mostra due paia di queste sneakers , dipinte a mano come un fumetto, con Gatto Silvestro , Titti, Isidoro , fantastiche, ma top secret . Altrettanto emozionante quella che ho di fronte a me, costruita con la mascherina riclata ed in piena pandemia, un messaggio di speranza ?
Si, il rinascimento manifatturiero inizia dai giovani come Niccolò venticinquenne designer della scarpa e della modelleria della Calzatura che ha creato un modello di sneaker “post-covid” , che integra nella tomaia di pelle una vera mascherina in tessuto non tessuto. Ne abbiamo fatto un video di tre minuti che vuole essere una metafora della ripresa di una filiera che si mette a disposizione per fare squadra .