Negli ultimi giorni due accadimenti hanno occupato le cronache, il ritorno delle manganellate alla Sapienza e le parole di Mario Draghi sull’incerto futuro dell’Unione. Le parole di Mister Eurolasciano intravedere un’auspicatissima candidatura a nuovo Presidente della Commissione Europeaal posto di Ursula von der Leyen con un programma che rappresenta il sogno di noi boomer:un’Unione Europea con un parlamento ed un’unica regia in campo economico, diplomatico e militare.
Noi ragazzi degli anni 60 siamo stati concepiti mentre i nostri genitori alla Sapienza ed in altre università prendevano manganellate e quelle teste rotte ci hanno dato il sogno europeo che ci ha consentito l’Erasmus, di parlare inglese, di andare a lavorare a Londra a Parigi o a Berlino, non pensando più che fosse emigrazione oltre confine. Dalla valigia di cartone per fare l’operaio al trolley per frequentare un master.
Supermario ha capito, come un saggio anziano, che ciò non basta più e si rivolge ai governanti di oggi dando una speranza a quei ragazzi che ieri hanno preso le botte.
Se l’Europa cambierà, cambierà per loro e con loro, il messaggio è imperativo: senza una forte Unione Europea siamo destinati al declino ed all’irrilevanza. Spetta proprio alla generazione Z dare l’ultima spallata ai nazionalismi senza più nessun senso.
Sembra un’iperbole ma i ragazzi del 1899 centoventicinque anni fa fecero lo stesso per una Nazione che si scoprì Patria sul Piave. Mille campanili insieme contro chi ci voleva negare il nostro essere popolo, la voglia di tornare a vivere in pace da italiani mischiò sangue calabrese e piemontese (le differenze erano le stesse che oggi distinguono i paesi del nord Europa con noi del sud Europa). La storia ritorna sempre. I manganellati di oggi saranno la classe dirigente di domani e non saranno i manganelli a fermare le loro idee.
L’errore fatale della globalizzazione economica senza un adeguamento dei sistemi diplomatici internazionali – oggi l’ONU sembra un inutile sovrastruttura burocratica – ci porta a grandi passi verso una guerra voluta da chi pensa di poter approfittare della debolezza del mondo occidentale sempre più vecchio, sempre più burocraticamente bloccato dal politicamente corretto.
Anche Mario Draghi ha capito l’errore di un’Europa delle banche che si preoccupa delle dimensioni delle cozze e non del predominio scientifico e culturale o di una linea diplomatica e militare unica. Draghi ha percepito che non basta la contabilità dell’euro o del deficit per avere un’Unione. Ecco il messaggio lanciato a tutti noi europei e voi ragazzi della generazione Z. Avete sicuramente ragione la guerra è una cosa lurida, ma attenzione a sposare una parte si fa il gioco di chi prospera sul caos.
I palestinesi sono carne da cannone perché qualcuno li vuole così e non gli da scelta, se Hamas fosse un esercito vero avrebbe chiesto l’armistizio dopo 6 giorni. Nessun militare vero si fa scudo di civili o li lascia trucidare al posto suo.
Questo è il messaggio chiaro della storia: neri, rossi, bianchi o gialli da morti sono solo morti e bisogna evitare le divisioni per non farli i morti. Il mondo ha bisogno di regole nuove, l’Europa ha bisogno di regole nuove, nessuno può prevalere sull’altro ed i rapporti di forza devono essere bilanciati da doveri a carico di chi è più forte, doveri concreti che se non rispettati possano dar luogo a sanzioni vere.
Ci apprestiamo a varare in Italia l’ennesima modifica dell’autonomia regionale e non ci rendiamo conto della perfetta inutilità di una frammentazione ulteriore.
Cari ragazzi della generazione Z fate tesoro del lascito di Mario Draghi, anche perché solo voi lo potete mettere in atto, cominciando a mandare al prossimo parlamento continentale, non le solite persone che hanno fatto male fino ad oggi, ma uomini e donne disposte a considerare il dato anagrafico di nascita un elemento del passaporto, e sulla nazionalità un unico dato Unione Europea.
Da pochi milioni a qualche centinaio di concittadini, tutti liberi, tutti eguali, la più grande democrazia reale del mondo, senza diktat religiosi, senza caste: non è mai troppo tardi per realizzare il sogno dei fondatori dell’Europa, forse riusciamo a scongiurare la guerra.