di Vincenzo Piscozzo, Segretario Generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF)
Negli ultimi tempi, il nostro Paese è stato teatro di una serie di attacchi violenti e deliberati contro le forze dell’ordine, eventi che non possono e non devono passare inosservati. Questi episodi rappresentano un’aggressione diretta non solo agli uomini e alle donne in divisa, ma all’intero Stato e alla sicurezza dei cittadini.
Attacchi recenti alle forze dell’ordine:
• Albano Laziale: Nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 febbraio 2025, un incendio doloso ha devastato il parcheggio del commissariato di Albano Laziale, distruggendo 16 veicoli della polizia, tra cui auto di servizio e private. Le indagini preliminari suggeriscono una possibile matrice anarchica dietro questo vile attacco.
• Castel Gandolfo: Pochi giorni prima, un episodio simile è avvenuto presso la caserma dei carabinieri di Castel Gandolfo, dove un tentativo di incendio è stato sventato grazie all’intervento tempestivo dei militari. Anche in questo caso, le autorità stanno indagando su possibili collegamenti con gruppi anarchici.
• Quarticciolo, Roma: Nel quartiere Quarticciolo di Roma, un poliziotto è stato accoltellato durante un intervento per fermare una rapina in un supermercato. L’agente è stato ferito mentre cercava di bloccare il malvivente, evidenziando ancora una volta i rischi quotidiani affrontati dalle forze dell’ordine.
Ma non è solo questo. Sempre più spesso assistiamo a scene inconcepibili: gruppi di delinquenti, teppisti, che si organizzano per accerchiare e aggredire gli operatori di polizia durante normali operazioni di arresto o interventi sul territorio. Scene che, solo fino a qualche anno fa, sarebbero state impensabili e che oggi si ripetono con inquietante frequenza, anche a causa di un clima di impunità che sembra ormai consolidato. È inammissibile che lo Stato non reagisca con la fermezza necessaria.
La risposta del sindacato USIF
Di fronte a questa escalation di violenza, l’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF) non può restare in silenzio. È imperativo adottare misure concrete per proteggere coloro che quotidianamente mettono a rischio la propria vita per garantire la sicurezza di tutti.
Una delle proposte chiave che il nostro sindacato sostiene da tempo è l’introduzione del DASPO economico, uno strumento che prevedrebbe sanzioni economiche e finanziarie severe per coloro che commettono atti di violenza contro le forze dell’ordine, fungendo da deterrente efficace contro tali comportamenti.
Inoltre, abbiamo avviato interlocuzioni con diverse regioni, tra cui Piemonte e Abruzzo, che hanno portato alla presentazione di progetti di legge mirati a rendere automatica la costituzione di parte civile da parte della regione nei procedimenti contro individui che hanno attaccato le forze dell’ordine. Questa iniziativa mira a rafforzare il sostegno istituzionale e a garantire che le vittime in divisa non siano lasciate sole nel loro percorso di giustizia.
La necessità di riforme urgenti
È fondamentale rivedere e rafforzare il sistema sanzionatorio per chi aggredisce lo Stato e i suoi rappresentanti. Le attuali normative spesso non garantiscono pene adeguate né fungono da deterrente efficace. Proponiamo l’introduzione di norme più chiare e severe, che includano una modifica della flagranza di reato per le aggressioni alle forze di polizia, l’ inasprimento delle pene per tali reati e norme più chiare sulla legittima difesa degli operatori di polizia, affinché chi fa il nostro lavoro non debba avere paura di svolgerlo.
Inoltre, è inaccettabile che gli appartenenti alle forze di polizia debbano temere ritorsioni o mancanza di tutela nello svolgimento del proprio dovere. Serve un segnale forte e inequivocabile da parte dello Stato.
Conclusione
Non possiamo più permetterci di attendere ulteriori tragedie prima di agire. La sicurezza dei nostri agenti e, di riflesso, quella di tutti i cittadini, dipende dalla nostra capacità di implementare riforme decisive e tempestive.
L’USIF continuerà a battersi con determinazione affinché queste misure vengano adottate al più presto, nella convinzione che proteggere chi ci protegge sia un dovere imprescindibile di una società giusta e civile.