Si delineano temi qualificanti per il futuro dell’Europa durante la plenaria Comitato economico e sociale tenutasi a Bruxelles. Partendo dall’innovazione, “uno dei punti deboli su cui occorre puntare”, il membro CESE Prof. Maurizio Mensi per Confederazione CIU- UNIONQUADRI, Confederazione presente in Italia al CNEL, ci spiega il suo intervento dedicato alla connettività e all’importanza delle reti di comunicazione in una società connessa: “Bisogna rimediare al paradosso europeo per cui l’eccellenza nel campo della ricerca non riesce a trasporsi sul piano industriale. Importante saper valorizzare le proprie risorse”.
Come da programma, il 19 settembre si è svolto un dibattito sullo Stato di diritto e diritti fondamentali dell’UE a cui hanno partecipato Joachim HERRMANN, vice capo del gabinetto di Didier Reynders, commissario europeo per la Giustizia, Kevin CASAS-ZAMORA, segretario generale dell’Istituto internazionale per la democrazia e l’assistenza elettorale (IDEA), Jerzy POMIANOWSKI, direttore esecutivo del Fondo europeo per la democrazia e Alexandrina NAJMOWICZ, segretaria generale del Forum civico europeo.
Ad essere chiamata in causa è stata dunque la tradizione giuridica europea, una tradizione fatta di norme anche se ”di troppa regolazione si muore e questo Draghi lo ha messo in evidenza. A Bruxelles si discute per elaborare un Innovation stress test, una sorta di verifica a cui deve essere sottoposta ogni nuova regola prima di essere adottata per valutare la capacità di pro-competitiva e pro innovazione di ciascuna di esse. Così ci avviciniamo all’esperienza degli Usa, un punto di riferimento in tema di innovazione non solo per le risorse che sono in grado di mobilitare ma per la capacità del loro sistema costruito sulla crescita e sulla competitività. Questi saranno gli aspetti su cui si dovrà puntare e l’agenda Draghi è uno strumento indispensabile. La società civile gioca da sempre un ruolo importante, ecco perché confido che nell’esercizio dei propri compiti e le proprie competenze, il Comitato sia tenuto a dare pareri obbligatori, ma non vincolanti, su tutte le proposte della commissione” spiega Maurizio Mensi.