“L’introduzione della figura dello psicologo scolastico può essere determinante in un’epoca di così drastici cambiamenti”. A sostenerlo in un’intervista a LabParlamento è Agnese Scappini, psicologa del Lavoro e delle Organizzazioni, dottoressa in Filosofia ed Etica delle Relazioni umane, Psicoterapeuta in specializzazione.
Qual è stato l’impatto che le misure restrittive rese necessarie dalla pandemia hanno avuto sul setting scolastico?
Quello che, nella dimensione sociale e di vita, hanno determinato le misure restrittive anti covid si è certamente amplificato nell’ambito scolastico; tanto che mi verrebbe da dire: la scuola è stata la dimensione più colpita dall’epoca covid.
Per quale motivo?
Perchè non c’è crescita, sviluppo, istruzione senza contatto sociale; qualsiasi età consideriamo, scuola primaria, secondaria eccetera, è la presenza dell’insegnante ad essere determinante per l’apprendimento sia come contenimento che come potenziamento ed è la presenza dei pari l’esercizio fondamentale per prepararsi a fare l’ingresso nel mondo.
Gli alunni, ma anche i professori, sono stati ormai abituati a stare in classe attraverso uno schermo. Il ritorno all’aula che effetti può avere?
il ritorno in aula va benedetto. Fortunatamente gli alunni hanno una plasticità tale che un’abitudine può essere facilmente sostituita e modificata. Si sono abituati, appunto, presto alle lezioni tramite schermo ma ancora più fortunatamente hanno la capacità di tornare ad una routine familiare come era la classe tradizionale e quindi di accogliere con positività il ritorno tra i banchi. Vi potranno essere certamente criticità, ma una lezione può essere appresa da questa esperienza, ovvero ad essere responsabili non solo per se stessi ma anche per gli altri, avendo sperimentato direttamente come un proprio comportamento può influire sugli altri.
In Parlamento si discute la proposta di legge, sostenuta anche da associazioni di presidi come l’Andis, nella quale si propone di istituire la figura dello psicologo scolastico. È d’accordo?
Ovviamente si. Sono una psicologa del Lavoro, la mia professione ha a che fare anche e molto con la scuola. Lo sguardo e il ruolo che possiamo svolgere io e i miei colleghi può essere determinante in un’epoca di così drastici cambiamenti.
Estenderebbe questo provvedimento anche ad altri ambiti?
Vede, si sta lavorando da diverso tempo alla figura dello psicologo di base. Nelle aziende sta diventando una realtà sempre più presente, nello sport altrettanto (sono ad esempio la psicologa di riferimento della squadra di Pallavolo femminile di Perugia la Bartoccini in A1) e tutto questo ci dice di una collettività che sta cercando di riconquistare la dimensione interiore, se non altro di conoscerla.