L’Istat ha reso noto i dati riguardanti il commercio estero extra UE di febbraio 2023. Per quanto riguarda l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, si stima un aumento congiunturale per le esportazioni (+1,7%) e una flessione per le importazioni (-1,8%).
Su base annua, la crescita dell’export è sostenuta, anche se in rallentamento, ed è geograficamente molto concentrata: infatti circa i due terzi dell’aumento dell’export è rappresentato dalle vendite verso la Cina e gli Stati Uniti. A febbraio 2023 gli aumenti più marcati riguardano Cina (+131,4%), Turchia (+26,2%) e Stati Uniti (+18,2%). Risultano ancora in calo le vendite verso il Giappone (-6,5%).
Sempre a febbraio di quest’anno il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è pari a circa 4.023 milioni di euro (-1.162 milioni di euro a febbraio 2022). Il deficit energetico (-5.743 milioni di euro) è inferiore rispetto a un anno prima (-6.797 milioni di euro) e l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 5.635 milioni di euro di febbraio 2022 a 9.766 milioni di euro di febbraio 2023.
L’incremento su base mensile dell’export è spiegato soprattutto dall’aumento delle vendite di beni di consumo non durevoli (+9,6%) ed energia (+25,9%). Diminuiscono le esportazioni di beni intermedi (-9,2%) e beni di consumo durevoli (-3,6%).
Per l’import, la flessione congiunturale, favorevolmente condizionata dai diffusi ribassi dei prezzi, è sostanzialmente dovuta alla contrazione degli acquisti di energia (-6,7%). A febbraio 2023 la crescita su base annua dell’export è del 17,0% (dal +20,5% di gennaio).
Le importazioni dalla Russia si riducono dell’80% su base annua; diminuiscono anche gli acquisti da Cina (-14,2%) e Stati Uniti (-9,7%). Per contro, gli acquisti dagli altri principali paesi partner extra Ue27 aumentano: gli incrementi tendenziali più ampi riguardano paesi OPEC (+41,0%) e Regno Unito (+34,7%).