Il libro oggi pubblicato dall’autore* nella sua lingua madre fu già editato in lingua italiana nel 2001, all’epoca presentato a Milano al “Circolo della Stampa”, con il titolo: “I Predatori. La truffa più grande del secolo”.
Perché editarlo dapprima in Italia, una Nazione in un’epoca attraversata da scandali, enigmi, aneddoti di ogni tipo, quando al potere si trovavano alcuni degli stessi protagonisti del libro?
Sicuramente fu un banco di prova per osservare quali reazioni potesse suscitare il testo, in un certo senso da “velare”. Inoltre, poteva forse essere anche un nascondersi in parte, un dire e un non dire che necessitava di un periodo di metabolizzazione per poi arrivare, oggi a esorcizzare il proprio passato, in questa nuova versione in lingua spagnola rivisitata e ampliata.
L’autore Llorenç Lluell, oggi sessantacinquenne, scrisse questo avventuroso racconto all’età di 45 anni, narrando di quando trentenne decise di rimettersi in gioco, confrontandosi con la realtà, ad alti livelli, presente nel Principato di Andorra, un paradiso fiscale in cui si trattavano con disinvoltura ingenti risorse economiche per concludere affari. Affari che, talvolta travalicavano il limite dell’osabile, operando in una sottile linea di demarcazione tra lecito ed illecito, al limite tra il bianco e il nero.
Una terra di confine in cui spesso ci si doveva destreggiare nel trovarsi o di qua o di là. Con grande naturalezza e disincanto Lluell ci svela, così, lo spaccato di un sistema di potere basato su corruzione, avventurismo, “bluff”, spregiudicatezza. Un mondo in cui era facile, se dotati della necessaria inventiva e creatività, far confondere, rendendoli evanescenti, i fondamentali concetti di falso e vero. In questo contesto, vero non era più ciò che intrinsecamente era tale nella realtà, ma diveniva vero ciò che poteva essere acclarato come tale, mascherandone, a volte, la sua intima natura, con impalcature artatamente costruite con perizia e professionalità, prive di ogni scrupolo.
Su ciò che poi veniva riconosciuto come “veridico” si fondavano e innestavano gestioni di affari, attività d’impresa, operazioni bancarie. Era questa la spregiudicata dimensione economico/affaristica Andoregna di metà anni ottanta ove riuscì a inserirsi, abilmente trovandosi in giusti contesti, il protagonista, nato dalla penna dello scrittore, ex alto dirigente pubblico, dotato di intelligenza e cultura non comuni, che riuscì nell’impresa di mutare la realtà vera asservendola ai suoi disegni e progetti. Lluell è un protagonista attivo nel libro, integrato nel “club dei predatori”! Il testo si legge tutto d’un fiato: Andorra ci porta nei suoi itinerari affaristici a guardare altre realtà, altri poli di potere tra loro più o meno collegati .. chiamati a decidere circa le grandi operazioni economiche e commerciali, anche in chiave “noir”, per portare a termine quella che è stata definita “la grande truffa “.
Va quindi riconosciuto allo scrittore il merito, il coraggio di raccontare, anche sotto forma di romanzo, un sistema di potere occulto animato da personaggi variegati appartenenti a vari settori della politica, della finanza, delle Istituzioni pubbliche e private, alti Prelati e gli stessi “Mass Media”, nonché, la gestione di contrasti tra spagnoli e italiani. Sebbene non vi sia nulla di occulto che non si rilevi, di segreto che non venga alla luce, comprendere e vivere i meccanismi di questo binario “particolare” consente di rileggere la storia tra gli anni ‘80 e ’90.
Non è opportuno rivelare tutto, anzi, solo leggendo questo testo, si potrà ripercorrere, attraverso gli occhi e la penna di Lluell, ciò che egli stesso visse e sentì nella giungla del potere e dei potentati economici…
A distanza di anni, mentre altri libri sono stati editati e, una fulgida carriera professionale e personale hanno caratterizzato l’esistenza di Llorenç Lluell, costui, forte probabilmente dell’esperienza del vissuto e della maturità, si mette a nudo scrivendo nella sua lingua nativa: lo spagnolo. Come sul divano dello psicoanalista rivive la storia, arricchita da bibliografia e materiale fotografico. Per lo scrittore, come ha già rilasciato in passate interviste, un’immagine vale più di mille parole, come traccia, storia che contribuisce a dare il senso della veridicità al racconto. Si riafferma così il piacere di onorare personaggi che hanno fatto epoca, tanto viventi, che trapassati.
Il senso del libro, in ambo gli idiomi, è il sottile confine tra il vero ed il falso, non importa come si giunga a meta, sicuramente la narrazione compie una sorta di opera autoptica su un’epoca storica, caratterizzata da scandali cari all’opinione pubblica, crolli d’imprese, morti misteriose (Cfr. tra tutte omicidio / suicidio del banchiere Roberto Calvi).
In ogni caso, domina su tutto, il potere ubiquitario del denaro, sempre presente, nel passato, nel presente, nel futuro…come simbolo di Andorra e ancestrale richiamo per il mondo intero. Passati vent’anni, il testo in spagnolo, fa pensare ad un vino d’annata pregiato, da trangugiare in questa calda estate. …. Buona Lettura!
Qualche nota sull’Autore.
Llorenç Lluell, lascia le scienze giuridiche per lavorare nell’amministrazione spagnola. Attualmente è un imprenditore operante tra Europa e America. Tra i suoi testi, ha pubblicato recentemente in Italia il libro di poesie “Perinde ac Cadaver” (Nello stesso modo di un Cadavere).
*“I Predatori, (biografia di una grande truffa)” di Llorenç Lluell* : Editore: Hector Lluell Miralpeix, 2022. pagine 303, Euro 15,00, in Amazon