Secondo L’Istat le nuove previsioni sul futuro demografico del Paese, aggiornate al 2021, confermano la presenza di un potenziale quadro di crisi. La popolazione residente è in decrescita e secondo le proiezioni si passerà da 59,2 milioni del 2021 a 57,9 mln nel 2030, a 54,2 mln nel 2050 fino a 47,7 mln nel 2070.
In crescita le famiglie, ma con un numero medio di componenti sempre più piccolo. Meno coppie con figli e più coppie senza: entro il 2041 una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non avrà figli.
Il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non lavorativa (0-14 anni e oltre 65 anni) passerà da circa tre a due del 2021 a circa uno a uno nel 2050. Ciò comporta che il calo della natalità rischia di mettere in crisi tenuta del sistema economico e sociale. Primo fra tutti quello delle pensioni. Considerato inoltre che il progressivo aumento della vita media della popolazione ha fatto sì che si debbano pagare le pensioni per un tempo più lungo. Diversi studi dimostrano infatti come nel corso degli ultimi anni la speranza di vita si sia progressivamente incrementata.
Per tale ragione il Dl 78/2010 convertito con legge 122/2010 ha previsto il progressivo innalzamento dei requisiti per l’accesso alla pensione al fine sterilizzare gli effetti dell’allungamento della vita media della popolazione. Provvedimento confermato anche dalla Riforma Fornero che, nell’art. 24, comma 12, della legge n. 214/2011, ha previsto che per tutti i requisiti anagrafici previsti dalla legge stessa per l’accesso attraverso le diverse modalità stabilite al pensionamento, nonché al requisito contributivo per la pensione anticipata, trovano applicazione gli adeguamenti alla speranza di vita.
Secondo quanto riportato da Milano Finanza, il crollo delle nascite minaccia tutta l’economia italiana. Il governo si sta muovendo accantonando rivalutazioni e pensionamenti anticipati. Però non è sufficiente. Bisogna riportare la natalità ai livelli degli anni ’90, quando i neonati erano circa seicentomila all’anno.