“Lo sforzo economico delle famiglie per finanziare l’affitto o l’acquisto di un’abitazione è cresciuto negli ultimi 4 anni in Italia”. E’ quanto emerge dal comunicato di Idealista sul mercato residenziale. Il tasso di sforzo misura il peso della casa sul potere d’acquisto delle famiglie. Nel caso dell’affitto è la percentuale del reddito familiare netto annuo destinato all’affitto di un trilocale nella zona d’interesse identificata.
Nel caso della compravendita è la percentuale del reddito familiare netto annuo (ISTAT) destinato all’acquisto di un trilocale nella zona d’interesse identificata, calcolata su un mutuo a 30 anni a un tasso di interesse in linea con l’aggiornamento mensile della BCE e un capitale del 20%. Il calcolo viene effettuato utilizzando il prezzo mediano di zona dei trilocali, al quale viene scontato il margine di negoziazione.
La percentuale di reddito familiare necessaria per pagare l’acquisto o l’affitto di una casa è aumentata negli ultimi quattro anni in quasi tutti i capoluoghi italiani, secondo lo studio realizzato da Idealista, che ha analizzato i tassi di sforzo per il primo trimestre del 2019 e del 2023. Tale percentuale è aumentata del 6,5%, dal 20,9% al 27,4%. Nella compravendita, invece, è aumentata del 5,8%, dal 14,1% al 19,9% a causa dell’aumento dei tassi.
La percentuale di reddito che le famiglie devono destinare per accedere a una casa in affitto è cresciuta in 90 capoluoghi italiani, con Vicenza che registra il maggiore incremento (16,3%). Aumenti sopra la media del 6,5%, riscontrata a livello nazionale, anche a Roma (8,7%), Como (8,7%), Napoli (8,3%), Monza (7,2%) e Milano (6,6%).
Lo sforzo necessario per la locazione si è ridotto solo in 10 città in questi anni. Il calo maggiore si è verificato a Vercelli, con una diminuzione del 4%, seguita da Matera con il 3,3% e Vibo Valentia con il 2%, mentre quello per l’acquisto di una casa è aumentato negli ultimi 4 anni pressocché in tutti i capoluoghi di provincia italiani a eccezione di Cosenza (-0,4%) e Ragusa (-0,2%) che hanno registrato una battuta d’arresto.
Milano è la città che ha registrato l’aumento maggiore in questo periodo: nel terzo trimestre del 2019 era sufficiente stanziare il 23% di reddito per il pagamento della rata del mutuo, mentre nel terzo trimestre del 2023 tale percentuale è salita al 39,7%, complessivamente un aumento del 16,7%. La situazione è simile in altri 10 capoluoghi che hanno visto una crescita a due cifre in questo periodo come Rimini (15,7%), Venezia (12,8 %) e Trieste (12,7 %).
La città che richiede il maggiore sforzo familiare per pagare la rata del mutuo è Bolzano (41,7%). In tutti gli altri capoluoghi lo sforzo si ferma sotto la soglia critica soglia di un terzo del reddito netto mensile. Tra i centri più importanti Napoli si attesta a 31,5 % e Roma al 29,6%. In una serie di capoluoghi di minori dimensioni lo sforzo per comprare casa non supera il 10 % delle entrate familiari. SI tratta di città come Alessandria, Biella, Caltanissetta, Catanzaro, Cosenza, Enna, Ragusa e Vibo Valentia.
(Fonte: Immobiliare — idealista/news)