E’ davvero impegnativo chiamarsi Matteo. “Dono di Dio”. Ti forgia di sicuro il carattere, non fosse altro per competere con il Matteo più importante di tutti i tempi. Non è quindi colpa di Matteo voler sempre essere al centro dell’attenzione. E’ un destino. E’ un problema di visibilità. Di simpatia. O voler essere simpatici.
In psicologia le persone che hanno costantemente bisogno di attenzioni, tendono a sopraffare gli altri con il proprio comportamento e pongono se stesse al centro di ogni situazione, esagerano i fatti e sono eccessive. Nella simpatia o nell’antipatia. Matteo no, eccessivo no. Forse un po’ antipatico. O troppo simpatico. Non è stato eccessivo personalizzare un referendum costituzionale. No. Non è esagerato fare una crisi di governo senza che gli italiani abbiano capito la ragione. No. Soprattutto se Matteo tornerà in maggioranza e Giuseppi farà il tris.
Dunque, se il primo Matteo era stato vittima della troppa visibilità, il “secondo Matteo” è stato travolto dalla poca visibilità. Insomma, se anche non c’entra il visus, per fare una crisi in realtà occorrerebbe veder molto lontano… Né Matteo il primo, né Secondo Matteo ci vedono molto bene, evidentemente.Tutti e due un po’ antipatici. O troppo simpatici. D’altra parte provate voi a mettervi al centro dell’attenzione in Italia Viva: come stare sul podio dopo una competizione, uno al centro, uno a destra e uno a sinistra.
Oppure provate voi ad avere BB come ministri ed un sottosegretario che nessuno sa neppure dove stanno: non è che sia proprio quel trampolino di visibilità degno di un Matteo. Ed ecco l’idea del vulcanico Secondo Matteo in preda ad un disturbo istrionico di personalità: se Matteo il primo ha provocato la crisi un anno fa, in pieno agosto, tra un mojito e un bagno, sai che fo’ io? Faccio la mia di crisi. Un anno dopo. Fra virus e vaccini. Con gli italiani a cercar di capire se era l’arancione, il rosso o il giallo che al Secondo Matteo non piaceva.E invece no.
Il problema è tutto lì: “La democrazia non è fatta di reality show e di veline”. Bè allora ci pensa Secondo Matteo. E poi non si dica che è antipatico, che è sbruffone, che è arrogante. Tutta invidia. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Il reality show.