E bravo Roberto Gualtieri che premia i “furbetti del sacchettino”. E per “sacchettino” si intende quello dei rifiuti. E i “furbetti” sono coloro che marcano visita sul posto di lavoro, che si fingono malati pur di non raccogliere la spazzatura a Roma. Finti malati, veri furbetti.
Operatori ecologici, dipendenti dell’Ama, netturbini, anticamente detti “monnezzari”, quando il politicamente corretto non aveva ancora preso il sopravvento sul nostro linguaggio. In questo nostro Paese “gattopardiano” fino al midollo, dove si cambiano i nomi, ma non le cose. E se si cambiano, si cambiano in peggio.
Comincia male il neo sindaco Pd della Capitale e stecca la prima, anche se poi tenta maldestramente di salvarsi in calcio d’angolo. Ma la toppa è peggio del buco. Natale eccolo, le cataste di spazzatura in città aumentano, i cassonetti scoppiano e i cinghiali continuano a banchettare tra i rifiuti. Ed allora ecco la trovata geniale del primo cittadino. Ma stavolta la realtà di Gualtieri supera di gran lunga la fantasia, a tratti pittoresca, della Raggi.
“Se non mi freghi ti premio. E se mi hai fregato fino ad adesso, pazienza“. Questo in estrema sintesi quanto deciso per i dipendenti Ama dal Campidoglio. Di stanare e di punire chi tenta di farla franca presentando dubbi certificati medici non se ne parla proprio. Con buona pace di coloro che svolgono diligentemente il proprio lavoro all’interno dell’azienda romana che gestisce lo smaltimento dei rifiuti.
Ben tre milioni di euro stanziati per il bonus destinato ai furbetti. Euro, badate bene, mica ceci. “Una ‘mancetta’ che offende il lavoro dei dipendenti seri a vantaggio dei fannulloni”, lo dice senza giri di parole, Barbara Saltamartini, deputata romana della Lega.
“Il sindaco Gualtieri incapace di mantenere fede alla sua ‘sparata’ in campagna elettorale, di pulire la città dai rifiuti entro Natale ora elargisce incentivi ai dipendenti che non si mettono in malattia. Assurdo”, tuona la deputata leghista.
Tre milioni di euro, chiaramente soldi dei romani, che pagano una delle tariffe più alte d’Italia per il servizio di smaltimento dei rifiuti. Per avere una città ormai ridotta ad una discarica a cielo aperto e ora anche per premiare chi tra i dipendenti Ama ci farà la ‘cortesia’ di non fingersi malato.
L’azienda, infatti, ha già firmato un accordo con i sindacati che prevede bonus fino a 360 euro lordi in busta paga per chi, tra il 22 novembre e il 9 gennaio, non farà registrare assenze per ferie, permessi e malattie, al netto di riposi contrattuali e festività. Maggiori benefit, incentivi annunciati dall’assessore all’ambiente del Comune di Roma, Sabrina Alfonsi. Un premio per andare a lavorare insomma.
Ma il sindaco si difende e assicura che il bonus previsto è solo “un premio produttività la cui funzione sarà legata all’aumento della stessa. Anche attraverso il rinvio di ferie o dei permessi retribuiti, la possibilità di lavorare negli orari notturni o nei weekend”.
Caro Gualtieri, ma non esistono già lo stipendio e il pagamento degli straordinari per questo?