Cosa è cambiato con il “ritorno” di Berlusconi
di Lo scrutatore non votante*
Chi pensava che l’esperimento concluso con successo da Giovanni Toti a Genova potesse rappresentare un viatico per una riunione del centrodestra è rimasto deluso. Anzi, ha sortito l’effetto opposto con Silvio Berlusconi che si è messo in moto al fine di depotenziare i possibili e forse improbabili alleati. Dalla costruzione di nuovi movimenti (quello animalista della Brambilla) oppure contenitori ove travasare i transfughi di ritorno (Italia Civica o come questo si chiami) fino ai sottili attacchi sotto forma di gossip, già visti ai tempi della querelle con Gianfranco Fini, e che questa volta hanno colpito il Matteo della Lega.
In ogni caso, il Cavaliere se deciderà di sedersi al tavolo del centrodestra vuole dare le carte e, soprattutto, allargarlo il più possibile in un’ottica da “divide et impera”.
La partita si sposta ora in Sicilia, con le elezioni regionali, in cui il centrodestra ha la possibilità di vincere convergendo su Nello Musumeci, ma sembra allo stato non volerla cogliere. Angelino Alfano, il cui partito (AP) ha subìto una piccola emorragia ministeriale, punta sull’isola per riaprire un dialogo con Berlusconi, offrendo il suo sostegno ad un candidato individuato da Forza Italia e chiedendo in cambio accoglienza per le future politiche. Ciò però solo se Silvio decidesse di sostenere un candidato più centrista, creando un cartello elettorale contrapposto a Lega e FDI che, ieri, si sono espressi a favore di Nello Musumeci. Questo anche perchè la compagine di Alfano non sarebbe affatto gradita da Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Certo oggi la dichiarazione del Ministro degli Esteri, che avrebbe chiesto a Gianfranco Miccichè di poter esprimere il candidato Presidente, ai molti è sembrata una vera e propria boutade!
In realtà su Alternativa Popolare si dovrebbe farsi un altro ragionamento, come se in quel partito si fosse creata una spaccatura geografica. Una bad company rappresentata dall’ala meridionalista di Alfano, e una good company al Nord con Maurizio Lupi che, al contrario del primo, sarebbe bene accolto in una coalizione di centrodestra.
La verità è che il panorama politico sconta ormai il fatto che Berlusconi è tornato in campo prepotentemente, creandosi le condizioni per poter essere decisivo. Egli, per affinità, ama dialogare con i vincenti, e dopo il referendum e le amministrative l’immagine di Matteo Renzi si è alquanto opacizzata, quindi…
Ad ogni modo tutte le strade sono aperte come dimostra la creazione di gruppi parlamentari che raccogliendo tutti i transfughi decideranno di volta in volta come votare, magari influenzando anche la legge elettorale (vedi premio alla coalizione), tornata di attualità dopo l’ennesimo richiamo del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Non è un caso che Forza Italia si sia riattivata sul tema preannunciando, prima della chiusura per ferie, il deposito di una sua proposta su cui riaprire il dibattito.
In realtà sono in tanti a ricordare che, alla fine, la decisione sarà presa come sempre sulla base delle tabelle che Alessandra Ghisleri, al momento giusto, porterà ad Arcore.
*Con questo nome scrive un noto personaggio politico che preferisce mantenere l’anonimato