La SIAE, nella lunga battaglia a tutela del diritto d’autore delle produzioni cinematografiche, incespica a Frosinone.
Il Tribunale penale ciociaro, qualche mesa fa infatti, ha assolto i gestori dei portali cineteka.net, filmakerz.org, filmakers.org e filmakers.org accusati della violazione della normativa sul diritto d’autore perché – secondo la società degli autori e degli editori – mettevano a disposizione online numerosi film tutelati dalla legge.
Secondo i togati non c’è reato se la pirateria online non conduce il gestore del sito ad un guadagno economicamente apprezzabile, non bastando un qualsiasi vantaggio di altro genere. Secondo il tribunale, infatti, non è risultato essere stato provato il collegamento tra proventi pubblicitari ottenuti dai video messi a disposizione su Internet e violazione del diritto d’autore.
La violazione del diritto d’autore è acclarata, secondo la ricostruzione adottata dalla sentenza, solo se c’è prova di attività imprenditoriale. In difetto di ciò non può essere provata nessuna responsabilità nei confronti dei gestori dei siti.
Il consumo di contenuti illeciti online è prassi ampiamente diffusa nel Belpaese.
Secondo l’ultima indagine Ipsos realizzata per Fapav, la Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, il 43% degli italiani usufruisce di contenuti pirata online quali film, giochi ed eventi sportivi, anche se si registra un calo nel numero di contenuti audiovisivi piratati disponibili sul web: nel 2021 circa 315 milioni di atti illeciti sono stati compiuti in Rete, il 24% in meno rispetto al 2019, addirittura il 53% in meno rispetto al 2016.
Non sappiamo ancora se questo nuovo corso giurisprudenziale farà invertire la tendenza di illeciti o stimolerà ulteriori comportamenti proibiti. La verità, forse, è che gli argini del diritto non bastano a contrastare l’irruenza del web.