Se è vero che in Italia sono 4,6 milioni, in calo dai dieci milioni di qualche anno fa, le Partite Iva rappresentano non solo una forza lavoro non indifferente che alimenta il Pil italiano, ma possono essere, all’occasione, anche una base di consenso per qualunque governo. Mai come in questa crisi economica sorta dalla pandemia, e in Italia non solo da quella, il mondo degli Autonomi ha alzato la voce con analisi e proposte che i governi precedenti ed attuali non sembrano cogliere.
Fra le proposte più interessanti in campo vi è quella lanciata dal movimento Autonomi e Partite Iva: “Un Ministero per gli Autonomi e Assessorati negli Enti Locali dedicati per avviare un grande censimento qualitativo dell’intero comparto delle partite iva e per mettere a punto un compendio di norme e istruzioni in grado di aiutare i lavoratori autonomi a dimenarsi nella giungla di regole che spesso affossano la libera attività imprenditoriale”, spiega Eugenio Filograna, presidente del movimento Autonomi e Partite Iva che a febbraio ha inviato una lettera al presidente Mattarella e al premier Draghi sottolineando la particolare emergenza economica che sta mettendo in crisi milioni di autonomi.
“Le partite ivarappresentano il fulcro dell’economia, sono coloro che producono reddito e PIL, la fonte dalla quale sgorgano tutte le risorse necessarie per i servizi pubblici dello Stato, dalla Sanità alla Sicurezza, dalla Giustizia all’Istruzione”, spiega Filograna.
“La situazione è drammatica: le Partite Iva italiane si erano già ridotte da 8 a 5 milioni negli anni precedenti all’emergenza Covid e attualmente stanno continuando a chiudere centinaia di migliaia di realtà, con la tragedia sociale dei suicidi in aumento. Se scompare la Partita IVA italiana scompare l’economia dell’intero Paese. Per contrastare questa situazione drammatica, sono necessari strumenti specifici e per questo – conclude Filograna – noi Autonomi e Partite Iva chiediamo l’immediata istituzione di un Ministero dedicato e di Assessorati presso gli enti locali”.