Un’esposizione di mosaici e dipinti realizzati da ragazzi con patologie psichiatriche con l’obiettivo terapeutico di rafforzare il percorso di reinserimento sociale attraverso un progetto inclusivo che coinvolge in prima persona la comunità locale di riferimento. La mostra di mosaici a cura dei laboratori di Maieusis si terrà sabato 11 dicembre a partire dalle ore 16 presso la sede del centro diurno in via F. Turati, 2 a Fiano Romano.
A realizzare i lavori sono stati 28 ragazzi con patologie psichiatriche che usufruiscono, grazie al sistema sanitario regionale, di un percorso psichiatrico riabilitativo e di inserimento sociale al centro diurno psichiatrico Maieusis, realtà che fa parte della rete di Fenascop, associazione nazionale di organizzazioni che dal 1995 si occupano di riabilitazione psichiatrica extraospedaliera per adulti e minori.
L’obiettivo principale di questa iniziativa è terapeutico, ma i ragazzi che affinano questa capacità realizzano dei veri e propri capolavori che saranno acquistati da diverse chiese romane e non solo. Si tratta di una sorta di ‘borsa lavoro’, un riconoscimento per l’impegno profuso durante un percorso complesso ma di fondamentale importanza per poter tornare ad una normale socializzazione.
“A livello terapeutico il lavoro del mosaico è una forma di terapia che aiuta a strutturare confini e regole che nella patologia psichiatrica è essenziale avere”, spiega Paola Marchetti, presidente di Fenascop Lazio che insieme al comune di Fiano Romano ha dato il patrocinio all’iniziativa.
“Con il Natale alle porte e una crisi per la pandemia i cui effetti, soprattutto sulle fragilità mentali, stanno emergendo con grande evidenza in tutto il Paese, vogliamo lanciare un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al premier, Mario Draghi, affinché durante le feste l’Italia non si dimentichi di chi soffre di disagio psichico. Mai come ora non possiamo permetterci di lasciare nessuno indietro”, spiega Paola Marchetti.
“Il Covid ha acuito i problemi mentali ed ha lasciato tantissimi pazienti senza cure, abbandonando le famiglie al proprio destino. Con la rete Fenascop, grazie all’accreditamento con il sistema sanitario regionale, siamo in grado di aiutare tanti pazienti ad intraprendere un percorso psicoterapeutico per poter tornare in sicurezza alla socialità. Dobbiamo però fare di più e ci auguriamo che iniziative di sensibilizzazione come questa possano contribuire a mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica, spingendo la politica ad assumersi l’onere di scelte importanti a favore della salute mentale”, conclude la presidente di Fenascop Lazio.