Le isole italiane sono da sempre luoghi magnifici, ma contemporaneamente estremamente fragili e, soprattutto, vulnerabili. Spesso è la stessa azione dell’uomo a generare enormi problemi – esempio autorevole è il grande dibattito sulla gestione dei rifiuti – dove già le condizioni oggettive non sono quelle ideali a causa sia delle caratteristiche naturali delle isole sia dall’arretratezza infrastrutturale, pensiamo alle continue problematiche energetiche e al dibattito sull’utilizzo delle fonti fossili.
Il recente riconoscimento del principio d’insularità e degli svantaggi che ne derivano è ufficialmente entrato nella Costituzione italiana. La Camera dei Deputati ha dato il via libera definitivo, con 412 sì e un astenuto, alla proposta di legge costituzionale d’iniziativa popolare con cui è stato aggiunto un comma all’articolo 119 della Carta. “La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”, recita il testo approvato a Montecitorio, a conclusione di un iter cominciato cinque anni fa in Sardegnacon una raccolta di firme poi estesa al resto d’Italia.
I deputati della Sardegna e della Sicilia, di tutti gli schieramenti, nei loro interventi in Aula hanno parlato di un momento “che diviene storico” per i circa 8 milioni di italiani che abitano nelle isoleo sono stati costretti a emigrare. Essere un’isola, come ha ricordato il Comitato promotore per l’insularità in Costituzione, comporta svantaggi dovuti soprattutto ai trasporti, al costo dell’energia, al gap infrastrutturale, a un mercato interno ritratto ed esposto più degli altri agli shock esogeni, che non consentono ai cittadini e alle imprese delle isole di avere pari condizioni di partenza rispetto ai connazionali.
L’importante riconoscimento comporterà sicuramente maggiori investimenti, più fondi per le Regioni e oneri maggiori in capo alle amministrazioni pubbliche, chiamate a ottemperare al meglio a questi nuovi impegni. Nuovi investimenti e nuovi modi di pensare all’essere isola che comporterà una nuova sperimentazione economica e tecnologica per la creazione e lo sviluppo di nuovi ed efficaci servizi.
In occasione del riconoscimento, una grande soddisfazione giunge anche da Silvia Costa, Commissario straordinario di Governo per il recupero dell’ex carcere borbonico sull’isolotto diSanto Stefano a Ventotene, che ha dichiarato: “Un grande giorno per le isole grandi e piccole! Un coronamento dell’impegno di tanti di noi per il riconoscimento della specificità e la valorizzazione dell’insularità e dello sviluppo sostenibile delle isole in Italiane in Europa. Come Commissaria di Governo per il recupero dell’ex carcere di Santo Stefano/ Ventotene sono doppiamente felice di questa storica decisione che si inserisce in una nuova strategia sulla Insularità che con il Governo Draghi abbiamo rafforzato anche con precise indicazioni e risorse dedicate nel PNRR: dalla banda larga alla linea dedicata nell’ambito della Strategia Aree Interne, dall’estensione del programma Resto al Sud alle piccole isole del centro nord al programma Isole Verdi, senza dimenticare la programmazione sulla mobilità sostenibile. Grazie al Parlamento e al Governo e all’impegno dell’Associazione delle Piccole isole dell’Anci, a tanti amministratori e a chi ha condiviso questo risultato”.