Ricorso al Tribunale di Milano contro l’elezione del segretario, lunedi la sentenza. Intanto nasce “Lega per Salvini premier”
A Roma in questi giorni fa caldo, a Milano molto di più.
Sarà il solito anticiclone delle Azzorre? Neanche per sogno. È il ciclone Gianni Fava che sembrerebbe essere prossimo ad abbattersi sul Segretario della Lega, Matteo Salvini.
Il giudice della prima sezione civile del Tribunale di Milano, Nicola Di Plotti, si è infatti riservato, dopo due ore di discussione tenute questa mattina, di decidere se accogliere o meno il ricorso d’urgenza con cui una componente del listino collegato a Gianni Fava ha chiesto di sospendere in via “cautelare” la “nomina di Matteo Salvini quale segretario federale della Lega Nord”.
“Il ricorso – dicono da ambienti vicini a Fava – è stato formalmente ritenuto fondato, è stato discusso e il giudice si è riservato la pubblicazione della sentenza entro lunedì mattina”.
Ma riavvolgiamo il nastro e cerchiamo di capire meglio.
Il ricorso d’urgenza a cui si fa riferimento, presentato appunto al Tribunale civile di Milano, contro Salvini, da un componente del listino collegato a Gianni Fava, sfidante dello stesso Salvini per la segreteria del partito, prevede di sospendere, in via “cautelare”, la “nomina quale segretario federale della Lega nord” e “inibire” l’eurodeputato milanese e l’attuale consiglio federale dalle attività connesse al loro ruolo nel partito “anche in relazione alle elezioni politiche fissate per il 4 marzo”.
Alla base del ricorso “l’illegittimità” della riconferma, nell’ultimo congresso, di Matteo (quello leghista) poiché, si sostiene nel ricorso, la candidatura di Salvini e il listino a lui collegato “sono stati depositati oltre il termine” fissato dal regolamento, ovvero le ore 13 dell’11 maggio del 2017.
In secondo luogo, secondo il ricorrente, è stato modificato “tra la notte del 12 e il 15 maggio” il listino collegato a Salvini poiché uno dei componenti, il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin, non aveva i requisiti di militanza richiesti dal regolamento. Motivo per cui, si dice nel ricorso, il suo nome è stato sostituito ‘in corsa’, nel passaggio dalle primarie al congresso, da quello del vice segretario Lorenzo Fontana.
Naturalmente, se il ricorso venisse accolto, la Lega rimarrebbe senza segretario nel bel mezzo di una importante e difficile campagna elettorale e dunque il ricorrente ha già provveduto ad indicare il sostituto di Matteo Salvini nella persona di Gianni Fava.
In alternativa, il ricorrente è disposto ad accettare che si preveda “l’immediata assunzione dei poteri e delle competenze del consiglio federale da parte del presidente federale Umberto Bossi ai sensi dell’articolo 14 dello statuto della Lega nord sino alla nomina del nuovo segretario e del nuovo consiglio federale”.
Nel frattempo Salvini ha creato un nuovo “partito parallelo”, denominato “Lega per Salvini premier”, a forte vocazione nazionalista e non più secessionista, che alcuni sostengono serva a mettere al riparo dai sequestri del tribunale i fondi del movimento, mentre altri pensano sia nato per “salvare Salvini”.