Sono in via di conclusione i lavori della Commissione Bilancio del Senato sul Disegno di Legge Stabilità 2016. Complessivamente, la prima fase di lavori sul testo licenziato in Consiglio dei Ministri è stata contrassegnata dall’assenza di scossoni, all’insegna di un clima particolarmente disteso.
Ciò si può ricondurre alla capacità del Governo di tenere sotto controllo la situazione e alla coesione dimostrata in questo frangente dall’eterogenea maggioranza che sostiene l’Esecutivo. Indubbiamente, non è ancora arrivato il tempo di formulare giudizi definitivi sull’iter del più importante provvedimento annuale di finanza pubblica, ma i numeri a oggi disponibili rappresentano una novità pressoché assoluta. Difatti, le proposte di modifica del DdL finora approvate sono solo 16 (sulle oltre 3500 presentate), mentre lo scorso anno la quinta Commissione della Camera aveva accolto, nel medesimo periodo, più di 100 emendamenti.
Una situazione di questo genere potrebbe essersi verificata per via dell’atteggiamento al contempo cauto e rigido tenuto sin qui dal Governo, che giunto alla sua seconda Legge di Stabilità appare intenzionato a evitare il ripetersi di quelle dinamiche da “assalto alla diligenza” alle quali, dodici mesi fa, si è assistito nell’arco dell’intero esame in Parlamento. Tale impressione, tuttavia, potrebbe essere smentita già nelle prossime ore dal prosieguo dei lavori nella Commissione Bilancio di Palazzo Madama, dato che le proposte emendative accantonate sono numerose (circa 300) e che ovviamente manca il passaggio in Aula, il cui inizio è previsto per mercoledì 18 novembre e dove, per ragioni numeriche, non si possono mai escludere sorprese.
A quanto appena sostenuto si deve aggiungere che, una volta terminato l’iter in Senato, il DdL Stabilità verrà trasmesso alla Camera, dove sembra inverosimile assistere a una sua approvazione senza modifiche da parte dei deputati. Inoltre, va considerato che a Montecitorio potrebbero riemergere i contrasti interni al Partito Democratico su quelle che sono le misure più discusse del provvedimento: abolizione della Tasi e aumento della soglia d’uso del contante.