La chiusura del primo lockdown, e successivamente il clima di incertezza perenne sulle restrizioni dovute al diffondersi del virus, si è tradotto in una condizione di forte stress e instabilità psicologica soprattutto per le categorie più deboli, pensiamo a bambini e adolescenti. Molte associazioni nell’ultimo anno si sono mosse proprio al fine di fornire un contributo prettamente sociale ai più piccoli, e non solo.
È l’esempio dell’Associazione Greentown, nata da un’idea condivisa da Francesco, il Presidente, e da una sua collega. “Stare chiusi in casa ha reso evidente qualcosa che abbiamo sempre dato per scontato: abbiamo bisogno di uscire!”. È questo il loro motto.
“L’idea dell’Associazione è maturata durante il primo lockdown quando, insieme alla mia collega, abbiamo cercato di studiare e trovare una strada per consentire, soprattutto ai bambini, di vivere gli spazi aperti senza troppi condizionamenti dettati dal clima ma assaporando gli odori, i colori, le luci e i suoni che solo uno spazio esterno sa regalare”, spiega Francesco a LabParlamento.
“Stiamo cercando di stimolare le persone a stare il più possibile all’aria aperta anche in città, non solo per le attività che già normalmente si svolgono all’aperto, ma anche per quelle che siamo stati abituati a vivere al chiuso”. Lo scorso 25 Aprile nel parco Talenti (III Municipio), l’Associazione ha organizzato la prima lezione di fitness totalmente gratuita. Infatti, Greentown è un’associazione senza scopo di lucro.
“Sicuramente – continua Francesco- l’obiettivo è quello di trasmettere il messaggio che lavorare e vivere all’aria aperta è sano, migliora le condizioni fisiche ma soprattutto mentali di ognuno di noi, e che un po’ di pioggia non fa male”.
Guardando al futuro, l’obiettivo dell’Associazione è quello di “realizzare un baby parking e una ludoteca, tutto rigorosamente all’aperto”. Inoltre, Francesco ha spiegato anche che “i bambini e i ragazzi hanno perso due anni della loro vita, anni che nessuno potrà restituire loro. L’unica cosa che possiamo fare per cercare di coprire il gap che si è creato, è tamponare una perdita irreparabile; per questo la nostra filosofia pensiamo sia ancor più valida. C’è necessità di fare sport, di sperimentare, di creare, di inventare vivendo la natura, spazi liberi senza mura e divisioni di alcun genere”.
Parlando degli spazi pubblici, il Presidente ha sottolineato che “al comune di Roma vorremmo chiedere la possibilità di utilizzare gli spazi (parchi, ville, etc) con maggiore flessibilità e soprattutto che questi fossero attrezzati e curati al meglio. Per ora stiamo operando nel III Municipio ma l’obiettivo sarebbe allagarsi anche nelle altre zone di Roma. Sarebbe anche carino che ci fossero degli spazi coperti (simili a tettoie) ma aperti lateralmente dove poter svolgere attività di vario genere respirando nello stesso tempo aria pulita e soprattutto – conclude Francesco – un minimo di servizi igienici pubblici per poter stare fuori anche diverse ore senza problemi”.