Sono state pubblicate il 12 maggio le “Previsioni di primavera 2021” a cura della Commissione Europea. “L’economia crescerà in modo robusto quest’anno e il prossimo. Le prospettive sono migliori delle attese per due fattori: un rimbalzo più forte del previsto nell’attività globale e nel commercio, e l’impulso del Recovery che è stato incorporato alle previsioni”, ha dichiarato il Commissario Europeo all’Economia Paolo Gentiloni spiegando che l’incertezza resterà elevata visto il peso della pandemia sull’economia, ma i rischi sono considerati “ampiamente bilanciati”.
Secondo le previsioni l’economia dell’UE crescerà del 4,2 % nel 2021 e del 4,4% nel 2022, mentre per l’economia della zona euro è previsto un incremento del 4,3% quest’anno e del 4,4% l’anno prossimo. Questo rappresenta un miglioramento significativo delle prospettive di crescita rispetto alle previsioni economiche d’inverno 2021 che la Commissione ha presentato a febbraio scorso.
I tassi di crescita continueranno a variare all’interno dell’UE ma le economie di tutti gli Stati membri dovrebbero tornare ai livelli pre-crisi entro la fine del 2022. Il paese dell’Unione Europea che farà registrare la maggiore crescita del PIL nel 2021, secondo le previsioni, è la Spagna con un + 5,9%, ma è stato anche il paese che ha segnato il più elevato calo nel 2020 con una diminuzione del PIL al 10,8%.
La crescita economica procederà di pari passo con l’aumento delle vaccinazioni e l’allentamento delle restrizioni. La pandemia di coronavirus rappresenta uno shock di proporzioni storiche per le economie europee. Nel 2020 l’economia dell’UE ha subito una contrazione del 6,1% e quella della zona euro del 6,6%. Sebbene, in generale, le imprese e i consumatori si siano adattati per affrontare al meglio le misure di contenimento, alcuni settori, come il turismo e i servizi in presenza, continuano a patire.
“In generale, ci si attende che il Recovery spinga la crescita Ue di circa l’1,2% nel periodo 2021-2022“, ha proseguito Gentiloni. Ma il commissario ha precisato che si tratta di un impatto parziale: “Con un orizzonte di meno di due anni, questa previsione può valutare solo l’impatto immediato e diretto sul Pil dall’aumento della domanda interna. Può solo catturare parzialmente gli effetti indiretti che saranno generati dal rafforzamento degli investimenti e dalle riforme del Recovery”, ha spiegato.
Secondo Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo: “Anche se non siamo ancora fuori pericolo, le prospettive economiche dell’Europa sono molto più rosee. Con l’aumento dei tassi di vaccinazione, l’allentamento delle restrizioni e il lento ritorno delle persone a una vita normale, abbiamo aggiornato le previsioni riguardanti le economie dell’UE e della zona euro per quest’anno e per il prossimo. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza contribuirà alla ripresa e segnerà una vera e propria svolta nel 2022, quando porterà gli investimenti pubblici al massimo livello registrato da oltre un decennio. La strada da percorrere è ancora lunga e faticosa, e fino a quando la pandemia incomberà su di noi i rischi rimarranno tanti. Finché non potremo dirci al sicuro, continueremo a fare tutto il necessario per proteggere le persone e mantenere in vita le imprese”.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo le stime della Commissione, il Pil crescerà del 4,2% quest’anno e del 4,4% nel 2022. Il debito pubblico continuerà a salire nel 2021 fino a quota 159,8% “a causa del protrarsi del sostegno pubblico” all’economia, ma poi comincerà a scendere nel 2022 attestandosi al 156,6%. Anche il deficit sale quest’anno a 11,7% “a causa del costo del sostegno visto che le restrizioni alle attività economiche sono ancora necessarie per contenere la pandemia”. Ma nel 2022 scenderà a 5,8%, grazie al calo della spesa pubblica e all’accelerazione dei ricavi”.