Il Consiglio dei Ministri approva la delibera contro gli scafisti mentre il leader libico, Serraj, sembra fare marcia indietro. Martedì dibattito in Parlamento
di LabParlamento
ll Consiglio dei Ministri ha approvato stamane la delibera sulla missione di supporto alla guardia costiera libica per arrestare gli scafisti. Un risultato che, se confermato nei fatti, rappresenterebbe un punto politico a favore per il Governo nella delicata battaglia elettorale, già in atto, sulla questione immigrazione. Il documento contiene regole di ingaggio e tutele per i militari impegnati nell’operazione con almeno una nave comando e altri mezzi più «leggeri». Possibile presenza anche di un sottomarino. Il tutto verrà portato martedì prossimo al vaglio delle Commissioni Difesa ed Esteri di Camera e Senato. Significativo però che Forza Italia, con una nota firmata da Silvio Berlusconi, abbia già annunciato «l’appoggio al Governo».
In realtà, il via libera del Cdm è avvenuto poco dopo un comunicato diffuso dai media libici, nel quale il leader nazionale, Serraj, ha dichiarato di non aver mai chiesto l’invio di forze militari italiane (“Con gli italiani abbiamo concordato di continuare nel sostegno alla Marina libica attraverso addestramento e fornitura di attrezzature militari che ci consentano di condurre operazioni di soccorso verso i migranti e di contrastare i trafficanti di esseri umani, oltre alla fornitura di attrezzature elettriche di controllo per i nostri confini meridionali“) bollando come infondate le notizie diffuse a riguardo che, a suo giudizio, mirano solo a minare l’esito dell’incontro avuto a Parigi martedì scorso con il generale Khalifa Haftar, a seguito della mediazione francese del presidente Macron.
Il premier, Paolo Gentiloni, nel corso della conferenza stampa seguita alla riunione dell’esecutivo, ha ribadito a sua volta che è stato approvato quanto richiesto proprio da Serraj: “Quello che abbiamo approvato è né più né meno quanto richiesta dal governo libico”, ha detto. E d’altra parte lo stesso Serraj era stato ricevuto mercoledì scorso da Gentiloni, che, nell’occasione, aveva riferito della richiesta arrivata per lettera da Tripoli nella conferenza stampa congiunta, tenuta al termine del faccia a faccia.
Si vedrà nelle prossime ore se la vicenda registrerà un chiarimento. Sicuramente, Serraj ha dovuto fare fronte, internamente, a forti proteste per via della possibile violazione territoriale della sovranità politica nelle acque di competenza. A sua volta, nell’attesa, la missione potrebbe slittare di qualche giorno.