Un interessante libro ripercorre la storia di questo uomo di Stato “venuto dal nulla”, di umili origini ma fornito di intrinseche qualità che lo portarono addirittura nel 1920, dopo la crisi del primo governo Nitti, molto vicino alla presidenza del Consiglio.
Un nome, quello di Augusto Ciuffelli, che ricorre spesso nelle memorie e nei carteggi di Antonio Labriola, Ivanoe Bonomi, Luigi Albertini, Antonio Salandra, Benito Mussolini, Luigi Sturzo, Filippo Turati, Olindo Malagodi, Luigi Einaudi, Ferdinando Martini, Gaetano Salvemini, Giovanni Giolitti, Sidney Sonnino, Giovanni Amendola.
Il libro, scritto da due giornalisti umbri, Umberto Maiorca e Pier Francesco Quaglietti, prende spunto dal centenario della morte di Augusto Ciuffelli per ripercorrere in modo sintetico ma quanto mai chiaro e scorrevole i tratti salienti di una carriera che portarono questo funzionario dello Stato ad assurgere ad incarichi di primo piano a livello istituzionale.
Gli autori sottolineano più volte come riuscì a mettere a disposizione dell’Italia le sue competenze con rigore in tutte le situazioni in cui dovette espletare i propri incarichi.
Un libro scritto con la volontà di far conoscere all’opinione pubblica la figura di questo personaggio nato nel 1856 a Massa Martana (Perugia) e tuderte di adozione. Si ripercorrono la vita e le opere di Augusto Ciuffelli, ricostruendo in alcuni capitoli del libro, edito da “Edizioni Sì!”, i passaggi salienti del suo impegno per la regione natia e mai dimenticata, malgrado il lungo peregrinare per l’Italia, come prefetto di Siena o in Sardegna, fino all’importante incarico di primo governatore italiano di Trieste nel 1918.
Ma Augusto Ciuffelli, tra l’altro Ministro dei Lavori Pubblici,Industria e Commercio, oltre ad essere stato uno degli uomini politici umbri che ha contribuito alla storia d’Italia unita insieme a Romeo Gallenga e Cesare Fani, è anche il personaggio che nei suoi ultimi mesi di attività governativa prima della morte avvenuta il 6 gennaio 1921, fece approvare un provvedimento di grande rilievo nella storia dell’ordinamento previdenziale italiano, introducendo l’obbligo dell’assicurazione contro l’invalidità e la vecchiaia per tutti lavoratori dipendenti.
Era un liberale, assertore dell’iniziativa privata in tutti settori, pur non negando il contributo pubblico nei settori strategici dello Stato. Credeva fortemente nello sviluppo delle infrastrutture dimostrandosi attento all’evoluzione dei tempi, conscio che uno Stato non poteva organizzarsi senza un’adeguata rete ferroviaria e stradale.
Tanti, quindi, gli interventi pubblici promossi da Augusto Ciuffelli, con le caratteristiche sopra ricordate, interventi che hanno caratterizzato la sua attività da amministratore dello Stato e non solo in Umbria. Infatti, nel libro si ricorda come da Ministro dei Lavori Pubblici avesse tra i tanti progetti nominato anche una commissione per lo studio dell’attuazione del progetto di bonifica dell’Agro Reatino.
Si può dire che il libro scritto con la volontà di attualizzare un personaggio storico è un tassello, un primo gradino per chi vorrà conoscere le vicende umane e politiche di Augusto Ciuffelli.
Ci piace concludere questa presentazione con le parole dell’imprenditore Sauro Pellerucci, che nella prefazione sottolinea: “il libro va in una giusta direzione, quella di ricordare che l’umanità non si può dividere in gruppi, caste o classi, perché essa possiede la capacità di elevarsi tramite virtù comuni ed accessibili a tutti”.