Per www.Cybernaua.it InformAction Magazine, l’anno 2022 si apre con la pubblicazione del secondo libro sull’Afghanistan scritto da Maria Clara Mussa con le fotografie di Daniel Papagni: “Exit Tragedy. Pensare che volevamo la pace per l’Afghanistan”, edito da LoGisma, narra del Paese abbandonato al proprio destino.
Apre con una dedica all’Afghanistan la cui sabbia numerose volte gli autori hanno calpestato e respirato, a coloro che hanno sacrificato la propria vita, alla collega Maria Grazia Cutuli uccisa in un agguato il 19 Novembre 2001.
E’ una raccolta di testimonianze e di aneddoti che gli autori hanno voluto raccontare per rendere omaggio sia a coloro che nel corso dei venti anni di missione cosiddetta di pace hanno sacrificato la propria vita per contribuire a rendere il Paese meno disastrato, sia alle donne afghane che stanno subendo le peggiori angherie da parte dei talebani ora al governo.
Nel corso dei venti anni di missione, da molti ora considerati spesi inutilmente, vista l’attuale situazione che si è creata dopo l’abbandono del Paese da parte della Nato, gli autori hanno compiuto numerose missioni giornalistiche, sia embedded con i contingenti internazionali, sia unembedded, frequentando da vicino la popolazione afghana condividendone le abitudini.
Incontri ravvicinati con personalità afghane e interviste; esperienze nelle Fob a contatto con le Forze speciali americane; testimonianze di donne afflitte dalle imposizioni, il tutto corredato di immagini forti e significative. Un capitolo è dedicato ai 53 Italiani caduti in Afghanistan, perché non sia dimenticato il loro estremo sacrificio.
Significativa la prefazione di Andrea Angeli, peacekeeper Onu: “…Exit Tragedy mette insieme spezzoni di storia della presenza militare e civile italiana in Afghanistan, facendo comprendere i vari passaggi che ci mancavano. Al termine della lettura, non saremo forse tutti dei super esperti, ma potremo guardare l’evolversi della situazione con maggiore cognizione di causa e probabilmente – pur tra mille difficoltà – farci una nostra opinione, che in fondo è quello che vogliamo. Grazie Maria Clara, grazie Daniel per le storie narrate e – non ultimo – per aver tenuto viva la memoria di tanti militari che non sono più tornati. E visto che avrete sicuramente una voglia matta di raccontarci i “Taliban 2° Atto” e vi imbarcherete presto in un C-130, salutatemi gli amici della 46a Brigata Aerea di Pisa e fate loro complimenti per i vari atterraggi-decolli dello scorso agosto; gli dobbiamo molto, anche in questa drammatica occasione”.
Alla fine dei racconti, anche la testimonianza dell’ambasciatore Stefano Pontecorvo che racconta il proprio impegno, contribuendo sino all’ultimo giorno dell’operazione Aquila Omnia, Agosto 2021, con gli imbarchi dei collaboratori afghani sui voli verso l’Italia.
Quindi il libro si chiude con la postfazione del generale Mario Arpino che dice:
“Ho appena finito di leggere, ancora in prima stesura, il libro sull’Afghanistan di Maria Clara Mussa. Una prima impressione, a caldo? Eccola: quello che ho appena letto è un libro d’amore. Amore per la natura selvaggia, le montagne, i deserti, per quel cielo stellato che ormai noi non riusciamo più a ricordare, ma che quelli della mia generazione sanno bene che esiste. Amore per i suoi uomini e per le sue donne, in attesa perenne di una libertà a loro sconosciuta. E amore per i nostri soldati, che per vent’anni si sono avvicendati in quei luoghi certamente affascinanti, ma proprio per questo capaci di nascondere pericoli improvvisi e trappole letali”.