Chi si ricorda di Jules de Grandin? Se in vita vostra avete mai messo piede – letterariamente, s’intende! – in una casa stregata, o siete incappati in qualche mistero dal sapore soprannaturale, il vecchio, bizzarro e sarcastico investigatore dell’occulto dall’accento francese vi sarà noto certamente almeno di nome. Partorito dalla penna prolificissima di Seabury Quinn, de Grandin è lo Sherlock Holmes del paranormale per eccellenza, antenato d’alto blasone per i vari Dylan Dog, John Constantine e via demoneggiando, e proprio come l’investigatore di Backer Street può contare sull’aiuto di un inseparabile assistente, il dottor Towbridge, scettico sfortunato. Medici entrambi, ma alle prese – in un fortunatissimo ciclo di racconti che appassionò i lettori dagli anni ‘20 fino a metà dei Fifties – più con spettri e compagnia macabra che non con pazienti ordinari da auscultare stetoscopio alla mano.
Perché riparlare oggi di questo personaggio un po’ vieux jeux? Facile: Blackdog – meritorio marchio editoriale dedito al Weird, al fantastico e non solo – ha da poco ripubblicato tre storie classiche di de Grandin, riunendole nel volume “La donna serpente”. Un trittico che ha il sapore intatto di un’epoca in cui il racconto “pauroso” era da tempo ben più delle vecchie, certo amatissime, storie dickensiane, e mischiava avventura, ironia, azione pulp e gusto divertito per l’occulto popolare, fatto di stregoni, mummie redivive e il consueto “molto altro”. Impareggiabile, il personaggio di de Grandin passeggia imperturbabile attraverso questa congerie di fantastiche minacce al quieto vivere dell’uomo moderno, sfoderando alternativamente battute in francese e una sapienziale conoscenza del mondo delle ombre, frutto di misteriosi studi. Quasi un Poirot del soprannaturale, potremmo dire, e come quest’ultimo icona senza tempo, che il lettore di oggi potrà gustare senza nessun sapore stantio a quasi un secolo di distanza. Merito dello stile di Quinn, che sapeva addomesticare trame anche complesse alle esigenze del grande pubblico. E i tre racconti in questione – quello che offre il nome alla raccolta, “Anima e corpo” e “Spiriti irrequieti” – non fanno eccezione, costituendo anche un ottimo inizio di conoscenza col nostro eroe d’antan.
Arricchito dalle illustrazioni di Enrico Rambaldi, “La donna serpente” (160 pagine, 15,00 Euro) è dunque tornata, e pronta nuovamente a sedurvi e stringervi fra le sue spire.