Digital Lobbying, Public affairs, advocacy, innovazione tecnologica e formazione. Questi – insieme a molti altri – i principali temi affrontati nel recente volume: “Digital Lobbying. Gestire strategicamente le relazioni istituzionali attraverso smart data e strumenti digitali“, scritto a quattro mani da Claudio Di Mario, Founding Partner di ADL Consulting, e Marialessandra Carro, Partner di ADL Consulting, ed edito da Carocci Editore. Il libro è stato presentato nel corso di un evento riservato organizzato da ADL Consulting – società di consulenza strategica, attiva nel campo del digital lobbying e dell’advocacy – presso la splendida terrazza della John Cabot University, nel quartiere Trastevere, cuore di Roma.
Ripensare e riorganizzare la tradizionale attività di rappresentazione degli interessi alla luce dei più recenti ed efficienti strumenti digitali. Questo è il filo rosso che gli autori hanno tracciato e che i lettori seguiranno scorrendo le pagine del testo. Anche la “tradizionale” attività di lobbying, infatti, necessita di essere aggiornata e di stare al passo con i mutevoli tempi odierni.
Di questo e molto altro si è discusso con gli ospiti presenti e il mondo aziendale collegato in diretta streaming.
L’incontro ha visto come protagonisti: Antonella Salvatore, Director, Career Services and Continuing Education, Professor John Cabot University; Alessandro Fusacchia, deputato e Coordinatore dell’Intergruppo parlamentare sull’innovazione digitale; Alberto Bitonti, Professore di Teoria politica e Comunicazione politica presso l’Università della Svizzera Italiana; Gian Luca Spitella, Direttore comunicazione ARERA; Claudio Di Mario, Founding Partner di ADL Consulting; Marialessandra Carro, Partner di ADL Consulting. L’evento è stato moderato da Benedetto Buono, manager e autore del libro “Business Networking”.
Ad aprire i lavori, la padrona di casa Antonella Salvatore, che ha affermato: “John Cabot University, da quasi 50 anni guarda con grande attenzione ai cambiamenti che riguardano la società ed il mondo lavorativo pubblico e privato. Tra questi, spicca oggi per importanza la capacità di saper costruire, e mantenere, relazioni istituzionali utilizzando nuovi strumenti adatti all’era digitale.”
“È tempo che le istituzioni si dotino di regole chiare sul Lobbying. Il digitale può facilitare connessioni e scambi, anzitutto con chi normalmente non avrebbe avuto accesso alle stanze del potere, e aiutare a rendere tutto anche più trasparente”, ha commentato l’On. Alessandro Fusacchia.
“Il digital lobbying è lobbying ad altissima risoluzione”, ha dichiarato Claudio di Mario, uno dei due autori del volume. “Nella società attuale bisogna essere veloci nel leggere i segnali provenienti dal proprio contesto di riferimento e nel trasmetterli alle istituzioni. Le nuove tecnologie ci aiutano a captare i giusti input e nel fornire dati aggiornati e certi ai decisori pubblici. La reputazione in questo mondo è tutto”, ha proseguito l’ingegnere.
“Le attività di lobbying possono contribuire a migliorare la qualità di tutti i processi decisionali pubblici” – ha dichiarato Marialessandra Carro, autrice del volume. “Avvalersi della metodologia del Digital Lobbying rappresenta l’opportunità per i professionisti delle relazioni istituzionali di portare la rappresentanza di interessi e le azioni di advocacy a un livello più avanzato, grazie a un modello manageriale supportato da strumenti digitali e open data, in una logica strategica e data-informed”.
Per Gian Luca Spitella, “siamo bombardati, tutto il giorno, da informazioni provenienti da tantissime fonti. Selezionare su cosa concentrarsi è già un obiettivo ambizioso. Gli strumenti digitali e l’intelligenza artificiale permettono di orientarsi, scegliere e prendere decisioni certificate dai dati”.
L’evento è stata anche l’occasione per ricordare che a febbraio 2022 presso la John Cabot University, avrà inizio l’atteso Percorso Executive in Digital Lobbying & Public Affairs Managament, nato dalla partnership tra ADL Consulting, MIP – Politecnico di Milano e John Cabot University. Il corso intende fornire al professionista delle relazioni istituzionali un set di strumenti digitali che, innovando le modalità d’azione tradizionali, lo supporti nell’interpretazione della fitta rete di interazioni (online e offline) tra istituzioni, authority, media, cittadini, imprese e gruppi di interesse che, agendo nello spazio pubblico, contribuiscono a dare forma a regole, decisioni, leggi e politiche pubbliche.