Entra in vigore la disciplina varata dall’Ufficio di Presidenza. Al via le iscrizioni al Registro
Entrano in vigore oggi, 10 marzo, le modalità attuative del Regolamento dell’attività di lobbying nelle sedi della Camera, approvate l’8 febbraio scorso dall’Ufficio di Presidenza di Montecitorio.
La disciplina varata dall’Ufficio di Presidenza, sulla base del Regolamento di aprile 2016, specifica la condotta che i soggetti intenzionati a svolgere azioni di rappresentanza di interessi presso i deputati dovranno seguire per avanzare proposte, suggerimenti e analisi. Il provvedimento riguarda: aziende, società di servizi, organizzazioni sindacali e datoriali, organizzazioni non governative, associazioni di imprese, di categoria e di consumatori ed ex parlamentari. Saranno invece esentati dall’adesione alle nuove regole gli Enti costituzionali, le Authority di garanzia previste dalla Legge, le organizzazioni internazionali, i movimenti politici e le confessioni religiose.
Nella normativa della Camera riveste un ruolo centrale il Registro dei soggetti autorizzati a condurre attività di lobbying, che sarà consultabile online e al quale sarà possibile iscriversi soltanto seguendo la procedura di registrazione allestita sul sito Web di Montecitorio.
Il richiedente potrà perfezionare l’iscrizione qualora sia in possesso di un’identità digitale SPID, e dopo aver fornito informazioni dettagliate sul tipo di rappresentanza di interessi che intende condurre. Il Collegio dei deputati Questori avrà il compito di verificare i dati di iscrizione e la presenza dei requisiti necessari per essere inclusi nel Registro (tra questi, si ricordano i divieti di aver subìto, negli ultimi 10 anni, condanne contro la Pubblica Amministrazione e di aver svolto il mandato parlamentare nei dodici mesi precedenti l’adesione).
Se il Collegio riterrà non rispondenti al vero le informazioni fornite, potrà chiedere all’Ufficio di Presidenza di deliberare l’annullamento dell’iscrizione al Registro, con divieto di farvi parte fino ai successivi 5 anni, mentre potrà proporre una sospensione per un periodo di massimo un anno per i soggetti che non aggiornino con tempestività i propri dati.
Una volta completata l’adesione, il richiedente riceverà un titolo di accesso annuale ai locali di Montecitorio (il limite di pass sarà di 2 per aziende e società di servizi e di 4 per sindacati e organizzazioni datoriali). I soggetti autorizzati non potranno accedere ai locali adiacenti all’Aula e alle Commissioni della Camera mentre sono in corso i lavori, e potranno assistere alle attività parlamentari in locali a loro dedicati. Il titolo di accesso verrà rinnovato per ulteriori 12 mesi solo se, entro il 31 gennaio di ogni anno, la persona o l’impresa facente parte del Registro avrà fornito una Relazione sulle proprie azioni di lobbying e confermato di essere in possesso delle condizioni di iscrizione.
Anche in questo caso, i Questori potranno (d’ufficio o previa segnalazione di deputati) svolgere approfondimenti e proporre all’Ufficio di Presidenza di adottare sanzioni, in caso di false dichiarazioni o di mancata consegna della Relazione.
A distanza di un anno dalla loro prima applicazione (nonché, in seguito, a cadenza biennale), il Collegio dei Questori riferirà all’Ufficio di Presidenza di Montecitorio sull’efficacia della disciplina e sul funzionamento del Registro.
Sarà ora da vedere se le nuove regole introdurranno effettivamente degli standard di trasparenza in un ambito finora privo di regole. La speranza è che, da oggi in poi, non prevalga anche in questo caso la logica “fatta la Legge, trovato l’inganno”.