“L’Italia C’è”, la lista Civica Nazionale nata per le ultime elezioni politiche con l’impegno in prima fila di Federico Pizzarotti, torna in campo nel giorno del giuramento del nuovo governo Meloni. “Una data scelta con largo anticipo“, spiega Pizzarotti, “ma che oggi riveste una grande importanza perché stiamo costruendo un percorso dal basso, con la società civile, fuori dagli schemi tradizionali della politica, mettendo le idee prima delle persone“. A pochi metri da Montecitorio e da Palazzo Chigi, l’ex sindaco di Parma organizza al Capranichetta una convention con sindaci, amministratori, associazioni e promotori del territorio, fra gli altri Costanza Hermanin (docente del College of Europe), Cristina Bibolotti (consigliera provinciale di Pisa).
“L’obiettivo è quello di strutturare un movimento civico che riparta dal basso e dalle esigenze dei territori, che sappia mettere i temi prima delle strumentalizzazioni e degli spot elettorali ma soprattutto che sappia dare vita a quella che da troppo tempo manca in questo Paese: un’opposizione seria, credibile, costruttiva e mai preconcetta, per il bene dell’Italia“, spiega Pizzarotti.
Proprio il tema dell’opposizione civica è uno dei leitmotiv della kermesse, spiega Piercamillo Falasca, cofondatore del movimento: “siamo di fronte, per la prima volta nella storia, ad un governo fortemente spostato a destra e lo dimostrano piccoli, ma non irrilevanti dettagli, come la scelta di rinominare alcuni ministeri affidandoli a personalità affiliate ad un mondo della destra i cui valori sono molto lontani non solo dai nostri ma da quelli conquistati e protetti dalla Costituzione italiana negli anni. Ma, allo stesso tempo, siamo di fronte ad una delle più grandi crisi del centrosinistra italiano, senza guida, senza idee e senza identità, che rischia ancor più di consegnare il Paese a queste destre. Ecco perché è importante costruire dal basso, come stiamo facendo, una grande rete civica, per difendere i diritti, l’ambiente e il lavoro, ma con idee e schemi nuovi e soprattutto senza rendite di posizione“.
In campo, quindi, con proposte e contenuti per essere in campo già a partire dai prossimi impegni elettorali come le regionali, “con un simbolo o a sostegno di qualche candidato espressione della società civile, questo è da valutare”.
Per Gennaro Migliore, presidente dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, “questo è un governo forte nei numeri ma con molte ambiguità interne sulle quali dobbiamo organizzare una forte iniziativa politica. Penso alla questione economica, al tema dell’atlantismo, dal mediterraneo all’Africa e a quello dei diritti“.
Alessio D’Amato, assessore alla Salute della Regione Lazio, ha sottolineato che “il voto è arrivato in un contesto economico devastato dalla pandemia e dalla guerra ma ha evidenziato il bisogno di rappresentanza dei territori. Sono onorato di partecipare a queste iniziative e sono a disposizione per promuovere questi temi sul territorio“.
Per Marco Bentivogli, coordinatore di Base Italia, “c’è un divorzio sempre più forte fra le persone e la politica. La sconfitta che c’è stata deve obbligare il centrosinistra ad una riflessione molto profonda. La prima cosa da ricostruire è un ragionamento sulle forme di partito che devono includere rappresentanze dei territori non calate dall’alto“.