Se ne va un simbolo della Grecia moderna. Forse il più rappresentativo dopo Pericle e i grandi filosofi. È morto ieri Mikis Theodorakis. Il parlamento di Atene ha accolto la notizia della scomparsa del musicista con un minuto di silenzio e il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha proclamato tre giorni di lutto nazionale. “Era una figura panellenica” ma anche “un artista universale, un valore inestimabile della nostra cultura musicale”, ha detto la presidente greca Katerina Sakellaropoulou. Compositore noto in tutto il mondo per la colonna sonora di “Zorba il greco“, attivista politico, Theodorakis era stato un simbolo per tutti greci amanti della democrazia durante la dittatura dei colonnelli.
Scomparso all’eta’ di 96 anni il grande compositore aveva unito le sue musiche ai testi di grandi poeti nazionali. Premiato con il Grammy nel 1966, impegnato politicamente a sinistra, Theodorakis contribuì a sensibilizzare il mondo sulla situazione della Grecia durante la dittatura dei colonnelli del 1967-74. Aveva militato nella Resistenza all’occupazione nazi-fascista, subendo arresti e torture. Nel 1950, dopo il diploma al Conservatorio, aveva viaggiato a Parigi e Mosca arrivando a dirigere un’orchestra sinfonica. A renderlo famoso è stata per la musica popolare: nel 1962 scrive la colonna sonora di “Fedra” di Jules Dassin, con Melina Mercouri, e nel 1964 arriva il successo mondiale con la musica e l’indimenticabile ballo del sirtaki in “Zorba il greco”, il film di Michael Cacoyannis con Anhtony Quinn. Nel 1970 vinse il Premio Bafta per la Musica Originale nel film “Z”. Vinse un Grammy anche per “Serpico”, la storia vera del poliziotto Frank Serpico, interpretato da Al Pacino. In Italia si era fatto apprezzare nel 1970 con “Caro Theodorakis … Iva”, un album di Iva Zanicchi, all’epoca all’apice della sua carriera di cantante, con nove brani scritti per l’occasione tra cui “Un fiume amaro”. Negli anni ’90 si era impegnato anche con concerti per Amnesty International contro l’analfabetismo e le droghe e per la difesa dell’ambiente
Oggi il dolore attraversa tutto il paese al di là degli schieramenti politici. Ho ricevuto da lui “validi” consigli “per unire il nostro popolo e superare le linee di divisione”, ha detto oggi il premier conservatore Mitsotakis. “Avevamo dimenticato che era un mortale”, ha poi aggiunto, citando il poeta Kostis Palamas. “Oggi abbiamo perso una parte dell’anima greca”, ha commentato la ministra della Cultura, Lina Mendoni. Dall’opposizione, l’ex premier Alexis Tsipras ha descritto il musicista come “un combattente, un comunista, un attivista attraverso la musica, la sua vita, le sue battaglie e le sue contraddizioni”, un artista che “illuminava le nostre anime”. “In momenti difficili per la democrazia, le sue canzoni erano un faro di speranza sempre acceso per milioni di greci”, gli ha fatto eco Fofi Gennimata, leader del partito di centro sinistra Kinal. “E’ con profonda emozione e incessante applauso che diciamo addio a Mikis Theodorakis, attivista-creatore, leader e pioniere di una nuova arte combattente nella musica”, lo ha salutato il partito comunista.